Editoriale Basilica-Santuario di Canneto
Marzo 2018
Dopo i due Sinodi dedicati alla riflessione, ricca e preziosa, alla famiglia nel mondo contemporaneo, Papa Francesco ha deciso di impegnare la XV Assemblea ordinaria del Sinodo (3 al 28 ottobre 2018) sul tema Giovani, fede e discernimento vocazionale. Lo svolgimento del prossimo Sinodo si pone tra due importanti eventi, che riguardano entrambi il mondo giovanile: per la Diocesi la Veglia di Pentecoste e la Giornata mondiale della gioventù 2019 (Panama, 22-27 gennaio 2019). Si intuisce da subito come il pianeta-giovani è un osservato speciale da parte della Chiesa, la quale dichiara e dimostra la sua intenzione di voler abitare il mondo dei giovani con la ricchezza del proprio patrimonio culturale, educativo e spirituale.
Nel Messaggio per la prossima Giornata mondiale dei giovani, Papa Francesco propone ai giovani di ispirarsi all’esperienza della giovane ragazza di Nazareth, Maria. Pertanto, come tema della prossima GMG 2018 diocesana il Papa consegna a tutti i giovani le parole che l’angelo Gabriele rivolge ad una loro coetanea, a Nazareth: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio» (Lc 1, 30). Dio si prende cura di questa giovane Donna, invitandola a farsi coraggio di fronte alle scelte importanti della sua vita. Tali scelte diventano ancor più impegnative e audaci quando incrociano i grandi progetti di Dio. È compito di ogni adulto davvero maturo, è compito educativo di ogni famiglia, come di ogni comunità educante, prendersi cura del mondo adolescenziale e giovanile in un momento storico e culturale complesso, ma anche affascinante per le sue prospettive inedite ed esaltanti.
Anche la comunità religiosa della Basilica-Santuario della Madonna di Canneto da tempo si prende cura dei giovani pellegrini. Nelle molte Compagnie di pellegrini e devoti che giungono annualmente da varie Regioni del Centro Italia nella nostra amatissima Basilica-Santuario di Canneto per venerare la Vergine Bruna, vedo con gioia crescere la partecipazione di moltissimi ragazzi e giovani. È un segno di profonda consolazione e speranza. La Vergine Bruna attrae con la bellezza del suo volto giovane, generoso, pulito e puro, splendente di luce divina, maestoso e familiare ad un tempo, vicino al cuore di coloro che meglio e più di noi altri possono capirla, i giovani appunto. La giovane donna di Nazareth ha molto da dire ai giovani. A loro consegna il suo “turbamento” e le sue paure di fronte alle parole con le quali Dio Le confida il suo pensiero. Ci vuole tutto il suo coraggio. L’angelo Gabriele la rassicura: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio». Maria comprende che Dio non è indifferente di fronte alle paure di ogni giovane. Dio non fa paura, anzi solleva le nostre paure; Dio, invece, fa grazia, e di fronte a Lui si può soltanto trovare grazia, e non dis-grazia, perché Dio rende ricca e bella la nostra vita invitandoci sempre a scalare grandi scelte e a prendere decisioni che contano davvero.
Dio abita nel cuore di ogni giovinezza, per sciogliere i timori che possono impedire le scelte che valgono una vita!
«E voi giovani, quali paure avete? Che cosa vi preoccupa più nel profondo? Una paura di sottofondo che esiste in molti di voi è quella di non essere amati, benvoluti, di non essere accettati per quello che siete. Oggi, sono tanti i giovani che hanno la sensazione di dover essere diversi da ciò che sono in realtà, nel tentativo di adeguarsi a standard spesso artificiosi e irraggiungibili…nascondendosi dietro a maschere e false identità, fin quasi a diventare loro stessi un fake. C’è in molti l’ossessione di ricevere il maggior numero possibile di “mi piace”… Alcuni pensano: forse Dio mi chiede o mi chiederà troppo; forse, percorrendo la strada indicatami da Lui, non sarò veramente felice, o non sarò all’altezza di ciò che mi chiede. Altri si domandano: se seguo la via che Dio mi indica, chi mi garantisce che riuscirò a percorrerla fino in fondo? Mi scoraggerò? Perderò entusiasmo? Sarò capace di perseverare tutta la vita?» (Messaggio Gmg 2018).
Caro giovane, cara giovane, anch’io insieme con Papa Francesco, desidero dirti: Non temere! Non avere paura nel vivere il tuo presente, non temere nell’affrontare il tuo futuro, perché la tua giovinezza è abitata da Dio. Anche tu hai trovato grazia preso Dio, anche tu sei portatore di una bellezza unica e di un magnifico disegno di Dio per la tua esistenza. È Dio che dispone gli eventi che non immagini, e ti chiede di viverli con responsabilità e fiducia. La tua vita la costruisci insieme a Lui: perché temere? di chi o di che cosa avere paura? La paura è una delle peggiori cause di ogni paralisi spirituale. Dove ci porta, la paura? Alla chiusura, al rifiuto, alla rinuncia, alla rassegnazione: «Sentire che in questo mondo, nelle nostre città, nelle nostre comunità, non c’è più spazio per crescere, per sognare, per creare, per guardare orizzonti, in definitiva per vivere, è uno dei mali peggiori che ci possono capitare nella vita, e specialmente nella giovinezza» (Papa Francesco, Cracovia Sabato, 30 luglio 2016).
Non temere significa sape rabbracciare la vocazione che Dio ti offre, a misura di ciò che desidera il tuo cuore e a misura di ciò che sei capace di realizzare. Perché temere? Ricordati: Dio merita la tua fiducia “in bianco”, senza la pretesa di prove e garanzie. Cari giovani, lasciatevi incoraggiare ancora dalle parole del Papa: “La paura non deve mai avere l’ultima parola, ma essere l’occasione per compiere un atto di fede in Dio… e anche nella vita! Ciò significa credere alla bontà fondamentale dell’esistenza che Dio ci ha donato, confidare che Lui conduce ad un fine buono anche attraverso circostanze e vicissitudini spesso per noi misteriose. Se invece alimentiamo le paure, tenderemo a chiuderci in noi stessi, a barricarci per difenderci da tutto e da tutti, rimanendo come paralizzati. Bisogna reagire! Mai chiudersi! … Come dire che ogni giorno dell’anno il Signore ci vuole liberi dalla paura” (Messaggio Gmg 2018).
Maria, grazie al suo cuore forte e giovane, coraggioso e audace, è stata pronta anche a cambiare idea rispetto a quanto aveva già deciso con Giuseppe, il suo amato. Ricomincia dalla proposta di Dio. Ha saputo rinunciare alle proprie logiche e pretese, anche giuste nonché legittime, per aderire a qualcosa di molto più grande e di difficile comprensione. Solo la certezza che tutto questo proveniva dalla volontà di Dio l’ha pacificata nell’animo, rendendola capace di superare ogni paura e di fidarsi di Dio. E questo suo coraggio l’ha resa grande.
Cari giovani, anche voi fatevi coraggio fidandovi del coraggio con cui Dio si fida di voi.
+ Gerardo Antonazzo