Cerimonia di Investitura di S. E. Mons. Gerardo Antonazzo
nell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
Priore della Delegazione di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo
Omelia di S. E. Mons Franco Croci – Atto di Affidamento alla Madonna di Canneto, 25 aprile 2018
Eccellenza Reverendissima,
Sotto gli occhi della SS.ma Vergine Maria, venerata in questa Basilica Santuario della Madonna del Canneto, Vostra Eccellenza è entrata a far parte della Famiglia delTOrdine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ed io, per l’incarico a me conferito di Gran Priore della Luogotenenza dell’Italia Centrale e di Roma, ho avuto il gradito onore di porre sulle sue spalle la Mozzetta , ornata della Croce di Nostro Signore Gesù Cristo e la decorazione dell’Ordine , consistente nella medesima croce, tipica del nostro Ordine. Questa Croce, circondata da altre quattro piccole croci, è l’emblema delle cinque piaghe principali del Signore Gesù Crocifisso. Ed è con lo spirito e con la mente fissi sulle piaghe del Crocifisso che noi, Cavalieri e Dame dell’Ordine, iniziamo la nostra Preghiera , che recitiamo coralmente o privatamente nelle nostre comuni celebrazioni religiose : “Signore, per le tue cinque piaghe che portiamo sulle nostre insegne, noi ti preghiamoLa Preghiera, che invoca da Dio Padre la forza di amare anche i nostri nemici, come Gesù ci ha insegnato e ha fatto lui stesso, vuol essere l’espressione di una sincera e vissuta professione di fede cattolica, sia all’interno dei cuori, sia nello stile di vita morale che deve improntare la vita di ogni cavaliere e dama . “Libera la nostra mente ed il nostro cuore dal peccato> dalla parzialità, dall’egoismo e dalla viltà per essere degni del tuo sacrificio”.
Ma vi è anche un altro aspetto, proprio di questa Istituzione secolare, che la Chiesa ha sempre sostenuto e al momento opportuno rivitalizzato, come hanno fatto anche in passato i Romani Pontefici, cioè quello di essere una milizia al servizio della Chiesa e della causa di Gesù Cristo in quei Luoghi Santi (specialmente a Gerusalemme “La Città di Dio”), che furono l’umile e incomparabile scena del Vangelo e della vita del Divin Maestro Gesù. E’ il compito concreto che la Santa Sede ha affidato all’Ordine del Santo Sepolcro di venire in aiuto al Patriarcato Latino di Gerusalemme, aiutandolo nel sostegno delle varie attività sociali e culturali intraprese dal Patriarcato. Due aspetti : quello interiore che attesti una vita veramente cristiana, fondata su una sicura fedeltà alla Chiesa e quello esteriore, concreto, teso a promuovere le opere di religione, di istruzione, di carità che attestano la tenace ed amorosa presenza della Chiesa Cattolica per quella Terra benedetta , dove il Santo Sepolcro ha la sua sede.
L’evento che oggi celebriamo, cioè l’investitura a Grand’Ufficiale dell’Ordine di Sua Eccellenza Mons. Gerardo Antonazzo, avviene in un giorno particolare e sotto una duplice protezione: innanzi tutto quella della Vergine Santissima, in questo suo Santuario, e con l’auspicio veramente missionario dell’Evangelista Marco, di cui celebriamo oggi la festa liturgica.
Maria SS.ma, che qui ha uno dei suoi numerosissimi Santuari in questa nostra Terra Italiana, provata da tante dolorose vicende storiche e dal sovvertimento di essenziali valori morali, ma ancora, almeno in parte, rimasta fedele all’antica fede dei padri, è per tutti noi la Stella del mare e la Madre di Dio :”Ave maris stella, Dei mater alma”, che il nostro Ordine invoca come Regina della Palestina, supplicandola nella bella Preghiera a Lei dedicata: “di volgere uno sguardo compassionevole sulla Palestina, terra che è Tua più di ogni altra, perché Tu l’hai abbellita con la Tua nascita, con le Tue virtù, con i Tuoi dolori; questa terra dove Tu hai dato al mondo il Divino Redentore”. Maria volge il suo sguardo misericordioso non solo sulla martoriata Terra Santa, ma su tutto il mondo, perché Ella è la Regina dell’Universo, accanto al suo Figlio Gesù Re dell’ Universo. Sentiamo Maria vicina a noi nel nostro faticoso quotidiano cammino verso il Cielo che ci attende, la sentiamo vicina con l’aiuto che Ella ci dà ottenendoci dal suo Figlio Gesù le grazie necessarie per vivere secondo il suo insegnamento e la sua Parola. E a sé vicina la sente certamente Sua Eccellenza Mons. Gerardo Antonazzo, che è venuto proprio da un Santuario del tutto particolare, che io ho tanto amato e dove per anni, nei mesi estivi , ho celebrato tante Sante Messe sotto lo sguardo e sotto la protezione della Vergine Santa : il Santuario di Santa Maria De Finibus Terrae, posto all’estremo confine della nostra Italia, di fronte all’immenso mare Ionio e Adriatico nella Terra di Puglia. E’ bello pensare – e ne ringrazio il Signore- che il vincolo che unisce l’Ecc.mo Vescovo Diocesano a me è la figura di Maria SS.ma come è venerata nel piccolo, ma a me carissimo, Santuario di Santa Maria di Leuca.
Maria è la prima discepola di Gesù, colei che ha accolto la Parola di Dio, che l’Arcangelo Gabriele le comunicava. Il suo Fiat , inizio della nostra salvezza, è la risposta che Maria ha dato a Dio, in umiltà e in profonda obbedienza. Donna dell’ascolto, Donna dell’obbedienza, Donna del silenzio, in cui medita la Parola di Dio, quella Parola che è il Vangelo di Dio, la buona notizia, che Marco, discepolo di Pietro, ci presenta nel suo scritto e che esprime tutto il progetto salvifico che il Padre vuole realizzare per mezzo del Figlio suo, a favore dell’intera umanità. E’ dal cuore di Dio che sgorga questa bella notizia che è capace di colmare di gioia ogni cuore umano disponibile al dono della salvezza. Maria è la prima a credere a questa Parola che è Cristo stesso, suo Figlio e Figlio del Padre, Parola di grazia, misteriosa , esigente e anche dolorosa, che la porterà dal momento dell’annunciazione dell’angelo alla croce sulla quale il Figlio darà la sua vita.Il Vangelo è di Gesù Cristo. E’ come dire che la “bella notizia” ha per oggetto unico ed esclusivo la persona, l’insegnamento e il ministero di Gesù, unico Messia e vero Figlio di Dio. Marco, di cui noi oggi celebriamo la festa liturgica, racchiude il suo Evangelo, più breve rispetto agli altri Evangeli canonici, tra due frasi fortemente significative : “Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio ” e come punto d’arrivo e di conclusione di tutta la vicenda terrena di Gesù il grido del centurione romano, che dinanzi alla morte di Gesù, esclama: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!” . E’ sulla croce, infatti, che Gesù va riconosciuto come Messia e Salvatore.
Noi appartenenti all’Ordine del Santo Sepolcro, idealmente e in spirito siamo dinanzi al Sepolcro vuoto di Cristo e ci sentiamo rivolgere dal giovane seduto sulla destra del sepolcro, vestito di una veste bianca, le parole che egli disse alle pie donne, andate di buon mattino al sepolcro : “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù il Nazareno, il crocifisso. E’ risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto.”.
APRI, Signore, il nostro cuore e la nostra anima alla verità del tuo Vangelo, al fatto inesprimibile, straordinario, inaudito della tua Resurrezione dai morti e confermaci nella fede che tu sei vivo in mezzo a noi, che guidi la tua Chiesa, che vieni incontro a ciascuno di noi con la Parola di verità che il tuo Vangelo rinchiude e dona, per condurci alla Beatitudine della tua Visione. Amen.