Soggiorno Unitalsi: la celebrazione del Vescovo

Il prezioso servizio dei volontari Unitalsi per i fratelli più deboli

La trentesima edizione del soggiorno Unitalsi, con l’estate sorana del diversamente abile, è iniziata mercoledì scorso, 4 luglio, presso la scuola di San Rocco, a Sora. Nella serata di giovedì, gli ospiti hanno accolto con gioia l’arrivo di mons. Gerardo Antonazzo, che ha poi presieduto la celebrazione eucaristica ed è rimasto a cena con i malati ed i volontari che con dedizione instancabile li assistono in queste giornate di condivisione. Hanno concelebrato con il Vescovo padre Ireneo, cistercense brasiliano dell’abbazia di Casamari e don Marcello Di Camillo, mentre l’animazione è stata curata dalle giovani voci del coro dell’Unitalsi guidato dal M° Piercarlo Gugliotta

Ed il Vangelo del giorno, che racconta la guarigione del paralitico operata da Gesù (Mt 9,1-8), ha offerto al Vescovo lo spunto della riflessione per mostrare il volto di Dio che si mette dalla parte dei più deboli, ribaltando quella logica ebraica che vede nella malattia la punizione divina. Ed è stato soprattutto Gesù, che ha assunto la natura umana, a manifestare nel Vangelo il vero volto di Dio. Gesù accoglie, nella pagina del Vangelo di Matteo, un paralitico: “lo accoglie e lo incontra annunciandogli il perdono dei suoi peccati”. Gesù apre alla logica del perdono e della guarigione: per gli scribi Gesù bestemmia. Egli, donando il perdono, dona la guarigione più importante, quella dal peccato, e poi lo guarisce anche dalla malattia. “Se Gesù chiedesse a noi se preferissimo il perdono o la guarigione, sceglieremmo la guarigione: il nostro problema non è chiedere l’una o l’altra, ma che ne dimentichiamo una. Il nostro problema oggi è “stare bene”. Gesù si preoccupa del nostro benessere totale”. La guarigione più importante è il perdono.

La malattia, la sofferenza, entra senza chiedere il permesso, ma il cuore della nostra vita è soprattutto la vita interiore, l’equilibrio spirituale. La salute fisica può mancare, ma non per questo siamo disperati, il Signore ci dà pace. Gesù ci fa capire che la non salute fisica si saprà accogliere e far nostra come condizione di vita solo nella guarigione del cuore e della coscienza.

Il soggiorno continua con tante attività previste per gli ospiti, fino al 15 luglio, quando terminerà con il pellegrinaggio alla Madonna del Carmine ad Acquafondata.

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