15 agosto: Cassino si affida a Maria Assunta, sua Patrona
La solennità della Beata Vergine Maria Assunta in cielo, a cui il popolo dei devoti si è preparato per più di un mese, è finalmente giunta e ancora una volta la Chiesa Madre, luogo delle celebrazioni a Cassino, si è riempita fino all’inverosimile. La mattina del 15, il solenne Pontificale è stato presieduto dal vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, coadiuvato da Don William Di Cicco, Mons. Fortunato Tamburrini, Don Nello Crescenzi e dal parroco Don Salvatore Papiro, ed ha radunato numerosissimi fedeli, che hanno manifestato e confermato ancora una volta la loro fede devota e sincera, personale e comunitaria, nella loro Patrona, dimostrando davvero il sensus fidei fidelium, quell’istinto di fede che la Chiesa riconosce in un documento del novembre 2014.
Questo ha sottolineato il Vescovo Gerardo nell’omelia, osservando e lodando la dimensione popolare della fede dei cassinati, che significa anche “senso della storia”. Poi, commentando le letture liturgiche del giorno, ha definito il Magnificat di Maria il suo curriculum. Maria è proprio Regina e Madre, non nel senso che abbia “potere” e “onore”: è la gloria della Misericordia che le fa onore e le merita la gloria del Paradiso. Gesù l’ha voluta per Madre, non per tenersela per sé, ma per assicurare anche all’umanità una Madre così ricca di Misericordia. Dice bene, ha osservato il Vescovo, l’Inno del Salve Regina, preghiera antica che chiama Maria “Regina” in quanto “Madre di misericordia”.
Chi assume, approva e riconosce meriti. L’Assunzione di Maria, ha spiegato, non è separazione ma potenziamento della sua maternità. Il Signore assume anche noi, se ci approva. Nel Magnificat sono i tratti fondamentali per essere assunti, li tratteggia la stessa Maria nel suo curriculum: 1. riconoscere con fede l’opera di Dio nella propria vita, dall’inizio alla fine; 2. essere umili, non deboli o meschini, ma regali nell’umiltà, è questa la condizione per lasciarsi adocchiare da Dio; 3. servire, come Maria, che si dichiara “serva” del Signore. Chi più ama più serve; 4. avere speranza, come Maria, nel cui canto del Magnificat c’è un’esplosione di speranza, non il pessimismo e la sfiducia a cui talvolta ci lasciamo andare: Maria sa che “di generazione in generazione” la misericordia di Dio si stende su quelli che lo temono e guarda avanti fiducia. Dante stesso, nella Preghiera alla Vergine, dice: Se’ di speranza fontana vivace. Dunque, ha concluso Antonazzo, se la nostra vita ripercorre alcuni dei tratti della vita di Maria, potrà alla fine cantare il suo Magnificat.
Al termine della Celebrazione Eucaristica, a cui hanno partecipato numerose le autorità civili e militari, e che è stata animata dal Gruppo Corale “S. Germano V.”, il Vescovo Gerardo, portatosi davanti alla statua dell’Assunta, ha guidato la lettura corale dell’ Atto di affidamento a Maria, preghiera speciale con cui il popolo di Cassino si affida fiducioso alla protezione della sua Patrona amatissima.
Nella serata, dopo la Messa vespertina, ancora una volta il sacro simulacro della Vergine Assunta è stato portato, tra canti e preghiere, in solenne processione per le principali vie della Città, addobbato di tutti i numerosi e preziosi monili in oro offerti dai devoti, spesso per grazia ricevuta. La conclusione, nella suggestione della sera, è stata la Benedizione impartita in fine dal vescovo Antonazzo dalla loggia della Curia vescovile, al rientro nella Chiesa Madre, festosi scherzi pirotecnici hanno allietato i presenti. Conclusa la parte religiosa dei festeggiamenti, si è lasciato spazio per la musica e la festa in piazza.
Adriana Letta
Foto di Adriana Letta (Messa)
e Filomena Crescenzi (Processione)