Sabato – 34ª settimana del Tempo Ordinario (Mt 4,18-22)
Parola del giorno: “Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.”
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Subito. Ma perché subito? La fretta non aiuta a fare bene.
Soprattutto quando quella decisione da prendere comporta
scelte importanti: abbandonare tutto di te per imbarcarti
in una nuova avventura di cui non sai nulla.
Perché dovresti farlo così, senza prenderti tempo?
Solo se è quello che, forse anche senza saperlo,
desideravi fare da tempo e la voce di quello sconosciuto
che ti dice: “Vieni dietro a me” parla al tuo cuore
tormentato, deluso, turbolento, stanco
ridandogli calore, forza, entusiasmo, … allora corri.
Se nella tua vita manca ciò che le dà spessore,
quello che dà la voglia di viverla;
se essa deve essere ripensata perché sembra essersi concluso
il percorso su cui hai investito molto, con risultati deludenti,
allora “subito” dai ascolto a quella Voce che è entrata
sorprendentemente, inattesa e quasi con prepotenza
nella tua storia, e vai senza dire neanche una parola.
E forse è questa la chiave che apre al successo:
ascoltare senza dire nulla. Le nostre tante parole
ci riporterebbero alle nostre lagne, preoccupazioni,
ci farebbero ricentrare su noi stessi, invece no.
Tacere per fare spazio alla Parola che ridà coraggio,
ristora, dà forza e orienta per quelle decisioni
che altrimenti non prenderemmo mai.