Venerdì – 9ª settimana del Tempo Ordinario (Mc 12,35-37)
Parola del giorno: E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo: “Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi”.
Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».
E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.
La folla.
Oggi mi viene da pensarla come il personaggio principale
al seguito di Gesù; quello fatto da tanta gente anonima
che lo segue costantemente e lo cerca intensamente,
addirittura precedendolo, quando non riesce a trovarlo
ed è capace di immaginare dove possa rintracciarlo.
La folla, non ha un nome. Ha tanti nomi,
tante storie, tante ragioni per cercarlo…
e lo fa, senza esitare, catturando molto spesso
la sua attenzione, comprensione e compassione.
Ha un occhio clinico la folla nei confronti di Gesù
e – se non è ingannata o aizzata contro di lui –
riesce sempre a cogliere il suo volto buono
e ad ottenere quello che cerca.
Perché la folla è la gente, e la gente
non ha un volto, ma ne ha tanti.
Come pure ha tanti cuori, tutti a Dio conosciuti.
E Gesù tutti riesce ad incontrarli e a scrutarli,
ad amarli e accarezzarli.
Fosse anche con un solo sguardo che rigenera la vita.
Quanto abbiamo da imparare dalla folla
che lo ascolta volentieri e lo segue!
Qualche volta dimenticando persino di mangiare.