Sabato – 18a settimana del Tempo Ordinario (Mt 17,14-19)
Parola del giorno: “«Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?»
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo». E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito.
Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile».
Una domanda che, più che un risposta,
da Gesù ottiene l’impegno per un esercizio della fede
fatta non di parole o di gesti
da compiere nelle grandi occasioni,
ma nel vissuto quotidiano fatto di disponibilità
e convinzione, poggiato esclusivamente
sulla sua parola, che quanto domandano
con la certezza di essere esauditi
– come del resto lui fa sempre nei confronti
del Padre suo celeste –
anche se la fede potrà apparire poca
il Padre celeste esaudirà anche loro,
fino al punto di assistere al miracolo.