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9 luglio 2023, Cassino onora l’Assunta

Si è svolta all’alba la tradizionale celebrazione in onore della Beata Vergine Maria, con Messa e processione

Messaggio del Card. Zuppi alla città di Cassino

 

La città di Cassino ha partecipato in massa il 9 luglio alla tradizionale processione penitenziale all’alba in onore della vergine SS.ma Assunta, sua celeste Patrona da tempi immemorabili. A Lei il popolo si rivolge con fiducia, per ringraziarla dei doni e delle grazie elargiti nei secoli e per invocare il suo aiuto quando si trova tra difficoltà e dolori di ogni genere. Come comunità e come singole persone. La gioia di aver potuto riprendere lo scorso anno appieno l’amata tradizione si è unita all’attuale sempre più forte preoccupazione per la situazione internazionale, sfigurata da guerre crudeli e inaccettabili, dalla “terza guerra mondiale a pezzi”, come va dicendo da anni Papa Francesco. Ci sentiamo tutti in pericolo, incapaci di metter fine agli orrori che ci vengono esibiti sotto gli occhi ogni giorno. E allora, ancora una volta, bisogna rivolgere lo sguardo in alto, alla Madre celeste sempre pronta a intercedere per i suoi figli.

Proprio  su questo aspetto si è soffermato il Vescovo Gerardo Antonazzo che, contornato dai sacerdoti della zona, ha presieduto nella Concattedrale la Celebrazione eucaristica alle 5 del mattino, riferendosi alle letture del giorno, con l’invito del profeta Isaia alla figlia di Sion e a Gerusalemme ad esultare, perché “viene il tuo re, giusto e vittorioso, l’arco di guerra sarà spezzato, annuncerà la pace alle nazioni”; con il Salmo, che dice: “Fedele è il Signore in tutte le sue parole e buono in tutte le sue opere. Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto”; con l’incoraggiamento di S. Paolo a rimanere nello Spirito, per vivere; e soprattutto con la pagina del vangelo di Matteo: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro… Io sono mite e umile di cuore”. Ecco, ha detto, la pace non cade dall’alto, ma si costruisce col cuore, dal basso, in modo umile e mite. E Maria, lo sappiamo, intercede per noi che dobbiamo pregare con costanza e fiducia.

La chiesa era piena in ogni posto, c’erano anche persone in piedi e molti dei presenti avevano vegliato tutta la notte in preghiera, perciò c’era un’atmosfera così intensa e raccolta, un’attenzione personale così profonda. La venerata statua dell’Assunta era esposta lateralmente all’altare come accade il 9 luglio, senza corona e senza i preziosi ornamenti donati negli anni dai fedeli per devozione e ringraziamento, che verranno apposti al simulacro solo nei giorni della festa ad agosto: oggi è una celebrazione penitenziale. Prima della benedizione, il Vescovo ha rivelato di essersi incontrato nei giorni scorsi con il card. Zuppi, Presidente della Cei e inviato da Papa Francesco in Ucraina e in Russia per una missione umanitaria di pace, e di avergli parlato di questa tradizione del 9 luglio di Cassino; il cardinale gli ha inviato un bellissimo messaggio per la città di Cassino, che Antonazzo ha letto ed è stato accolto da un grande applauso (Vedi sotto).

Al termine della Messa ci si è organizzati per la processione. I portatori, con le loro tuniche azzurre, sempre fedeli al loro compito e orgogliosi dell’onore di portare la Madonna per le strade di Cassino dai suoi figli, hanno issato sulle spalle la pesante statua e un grande applauso ha salutato quel momento significativo. Così pian piano, si è avviata la processione, prima i ministranti, i celebranti e il Vescovo, poi la statua, le autorità cittadine, presenti sia in chiesa che nella processione, e infine il popolo. La prima tappa di speciale preghiera, è stata fatta, come ormai è consuetudine, presso la vicina Casa di riposo “S. Maria Assunta”, dove molte persone ospiti, aiutate dal personale sanitario, si erano preparate con devozione per assistere al passaggio della Madonna. Poi la processione è proseguita, con varie tappe, in direzione della Parrocchia di S. Pietro Apostolo, quartiere Colosseo, con la recita del Rosario, guidato dal Parroco della Concattedrale Don Emanuele Secondi, alternando preghiere e canti mariani. L’ultima tappa significativa, come sempre, è stata presso il S. Raffaele, con preghiere per i malati e sofferenti e per coloro che se ne prendono cura.

Quando la processione è giunta davanti alla chiesa di S. Pietro, ci si è resi conto di quanto enorme fosse il numero di persone che l’avevano seguita, a perdita d’occhio, ma tutti sempre compunti e devoti. Sulla scalinata, il Sindaco Salera ha avuto parole di compiacimento per il rinnovo di una tradizione tanto cara alla popolazione di Cassino che, memore della sua tragica distruzione insieme a quella dell’abbazia di Montecassino, durante la seconda guerra mondiale che le fruttò il titolo di “Città Martire”, porta avanti la sua linea di “Città della Pace”. Un’ultima benedizione del vescovo Gerardo, poi si è entrati in chiesa, dove la statua dell’Assunta resterà fino all’indomani, quando, in serata, proseguirà la sua peregrinatio in tutte le parrocchie della città, proprio come una Madre che va a trovare i suoi affezionati figli.

Adriana Letta

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MESSAGGIO DEL CARD. MATTEO MARIA ZUPPI

AL VESCOVO GERARDO ANTONAZZO

PER LA CELEBRAZIONE DI RINGRAZIAMENTO ALLA MADONNA ASSUNTA

9 LUGLIO 2023, CHIESA CONCATTEDRALE DI CASSINO – CITTÀ DELLA PACE

Tramite il vostro caro Vescovo, mons. Gerardo Antonazzo, desidero far giungere la mia partecipazione al vostro ricordo della Madonna Assunta, e unirmi alla preghiera, con l’intercessione di Maria, perché si venga presto alla “desideratissima” pace.

Quello per la pace è un impegno che prendiamo nel nome di Gesù che ce l’ha affidata e conquistata a caro prezzo, e anche in nome di tutte le vittime uccise dalla guerra. Voi di Cassino lo sapete bene. Le migliaia di ragazzi e giovani che sono sepolti ci ammoniscono a non sciupare il dono della pace e a cercarla per chi ne è stato privato.

La pace richiede l’impegno di ciascuno. Inizia nei nostri contesti, dal non disprezzare nessuno fino al rispetto dell’altro, dall’essere sempre ognuno fratello di tutti. La preghiera, infine, aprirà nei cuori degli uomini propositi e soluzioni di pace. Il terribile conflitto in Ucraina ce lo chiede in maniera impellente. Come Chiesa iniziamo dal proteggere i più deboli dei deboli, i bambini. Come la povera vedova del Vangelo chiediamo pace e giustizia dal giudice iniquo della guerra che rende tutti vulnerabili.

Siate operatori di pace.

Dio ci benedica, e Maria Assunta in Cielo vi faccia essere nel cuore pezzi dell’alleanza con Dio che unisce cielo e terra.

Card. Matteo Maria Zuppi