Martedì – 5ª settimana di Pasqua – (Gv 14,27-31a)
Parola del giorno: “Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre”
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Che preoccupante condizione questo se
posto avanti al verbo amare!
In questo caso arriva persino a condizionare la gioia,
quella dei discepoli di allora ma anche quella nostra.
Perché la conseguenza delle sue parole è molto chiara
ed è anche facile tirare le conclusioni:
se loro si rattristano per ciò che sta dicendo,
e noi tanto spesso per non sentirlo vicino
come noi vorremmo, soprattutto se abbiamo a che fare
con momenti di sofferenza,
che non sia da mettere in conto, loro ma anche noi,
che il nostro legame a lui
manca proprio dell’amore.