Un’Antologia dedicata a Vittorio Miele, presentata da Luigi Tallarico
e Maurizio Calvesi
Se è vero che l’arte è bellezza, dallo scorso 24 gennaio, l’Università di Cassino è più bella! Basta salire al nono piano e, quasi sospesi nel vuoto, ci si immerge in 30 opere donate, a 20 anni dalla morte dell’autore, l’artista Vittorio Miele. Chi era il Maestro Vittorio Miele? Nasce a Cassino nel 1926 e muore nella stessa città nel 1999; formatosi artisticamente ad Urbino nel dopo guerra, inizia ad esporre negli anni ’60. La sua vita artistica continua in Canada e negli Stati Uniti, dove tiene varie mostre; negli anni ’80 è in Italia e presenta le sue opere al Trittico di Roma, alla Michelangelo di Pescara e alla Nuova Scaligena di Verona, negli anni ’90 approda alla galleria Gagliardi di San Gimignano iniziando una bella collaborazione. Nel 2010 la Fondazione Umberto Mastroianni (Arpino), gli dedica un’esauriente antologia presentata da Luigi Tallarico e Maurizio Calvesi.
I suoi dipinti sono presenti nelle gallerie di tutto il mondo e tanti artisti e critici si sono occupati della sua arte. E’ evidente che la mostra, è figlia dell’epoca stessa in cui è vissuto, la guerra di cui è stato protagonista e testimone era sicuramente padrona nei suoi pensieri e quindi nelle sue opere, è questo che si vede in esse, guardarle è catapultarsi in quel periodo, in quel mondo, e soprattutto nei suoi pensieri, immagini molto forti, molto toccanti, fatte di corpi inermi e scheletri che quasi ci parlano. Commoventi! L’idea della donazione, è nata per far si che, una parte delle opere del grande artista ormai scomparso, tornassero nella sua amata Cassino, e quale posto migliore poteva accoglierle se non un luogo meta di giovani? Giovani a cui si deve trasmettere la storia, i sentimenti più nobili, la bellezza.E’ stato anche proposto al Rettore di far porre nei luoghi della mostra un quaderno dove i ragazzi che la visiteranno potranno scrivere il loro pensiero a riguardo delle opere e dei sentimenti che hanno suscitato in loro. La raccolta, 30 tra dipinti e grafiche, fa parte di un ciclo di opere al quale l’artista affida quasi intenzionalmente il titolo di ”Testimonianze”,proprio a rimarcare con il linguaggio del segno e del colore, la necessità di ”non dimenticare” e di fare della propria esistenza di uomo e di artista un piccolo cortile della memoria da cui attingere il senso e la sostanza di taluni errori-orrori che la civiltà contemporanea non può più permettersi.
Tante le autorità presenti: Il Rettore dell’Università Giovanni Betta, Dott.ssa Giulia Orofino, la giornalista Katia Valente, il Prof. Marcello Carlino, l’Abate dell’Abbazia di Montecassino Padre Donato Ogliari, il Senatore Massimo Struffi, il Prof. Domenico Rea, la liutaia Maria Mastroianni, la Prof. Daniela Fraioli e naturalmente Rocco Zani e molti altri, mi scuseranno se non li cito. Molti anche i visitatori che già il primo giorno hanno voluto omaggiare la mostra.
Articolo e foto Gianna Reale