Auguri pasquali del vescovo Gerardo Antonazzo
“Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?”
Cari amici,
è una domanda che contiene i molti interrogativi di questi giorni: quando usciremo dal lockdown, dal confinamento al quale siamo obbligati? quando ripartiremo con le nostre attività? La condizione di isolamento ci stringe il cuore, e ogni parola sembra quasi perdere di fiato, rimanendoci in gola. L’aria si è fatta pesante, proprio come nel sepolcro. Sentiamo un disperato bisogno di vita, di rinascita, di ripresa, di ricostruzione. Abbiamo urgenza di cambiare vita.
Abbiamo bisogno di fare Pasqua! La Pasqua ci cambia il cuore per non far morire la speranza. La stessa paura di morire si trasformerà in gioia di vivere, di incontrarci, di abbracciarci. Abbiamo bisogno non solo di ricominciare, ma soprattutto di cambiare. Gesù viene incontro a questo bisogno con la sua risurrezione.
Lui per primo supera il lockdown del sepolcro, lui rimuove la pietra che soffoca la vita, rompe il suo confinamento nella morte, per ritornare a vivere. Quando Gesù risorge, rifiorisce la speranza, risorge tutta la vita e la vita di tutti. Grazie a Lui nulla è perduto, tutto può ricominciare.
Si può risorgere solo se passiamo attraverso la sua morte, se facciamo morire la parte sbagliata di noi, l’uomo corrotto che ci portiamo dentro. Se questa morte sarà solo apparente ci sarà una risurrezione solo fittizia. Fingere con la morte dell’anima, significa bleffare con la vita vera. Si risorge a vita nuova solo se spogliati dei vizi che decompongono il bene. Solo la sconfitta di ogni malizia annuncerà la vittoria sulla morte. La parola “Pasqua” significa soprattutto cambiamento: ci dà la forza e il coraggio di decidere passaggi importanti, cambiamenti necessari. Se non si risorge con Cristo, resteremo condannati a vivere una vita contagiata dal virus della malizia che continuerà ad ammalare anche gli altri. “La Pasqua ci dice che Dio può volgere tutto in bene. Che con Lui possiamo davvero confidare che tutto andrà bene” (Papa Francesco).
A tutti voi la mia cordiale vicinanza e il mio affettuoso augurio di buona Pasqua
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