Riapriamo insieme le porte alla Speranza e alla Vita
La celebrazione della Pasqua nella parrocchia di San Lorenzo ad Isola del Liri
Celebrare i Riti della Settimana Santa e la Pasqua senza fedeli è quanto di più anomalo si possa immaginare, per cui si è cercato di arricchirli in qualche modo: c’è chi ha celebrato dall’alto di una terrazza e chi ha benedetto la città dal campanile, chi si è azzardato ad uscire in processione in una piazza deserta e chi ha utilizzato il sagrato per lanciare segni di speranza.
Così è stato per la parrocchia S. Lorenzo martire in Isola del Liri, dove già da qualche settimana ogni celebrazione festiva è dedicata ad una speciale categoria di persone, particolarmente coinvolte in questo tempo di Coronavirus, dal Sindaco alle Forze dell’Ordine, dalla Protezione civile alla Sanità.
La mattina di Pasqua, grazie alla disponibilità e alla generosa collaborazione di Marco Zaccardelli e Alessandra Lucarelli di “C’era una volta un vivaio…”, il sagrato della Chiesa parrocchiale si è trasformato in un giardino fiorito. “A che serve tutto questo?” aveva chiesto il giovane Francesco mentre aiutava il padre a sistemare piante e fiori sul prato verde della pedana, armonizzandone forme e colori. “Perché – la risposta immediata – i segni spesso dicono più delle parole!”. E infatti, la Messa, trasmessa come le altre in diretta streaming da Rosalba Rosati, ha avuto un suo significativo prolungamento sul sagrato, dove un pannello con foto e palloncini esprimeva l’augurio “Riapriamo le porte alla speranza e alla vita. Tutti insieme”.
Davanti al Parroco don Alfredo Di Stefano e al Sindaco Massimiliano Quadrini, presenti il Comandante della Polizia locale Bruno Di Palma ed il Luogotenente dei Carabinieri, Vincenzo Alaia, si sono disposti intorno a quell’aiuola la segretaria del Consiglio pastorale, la vice dirigente scolastica Sabrina De Ciantis, l’orefice Sandra Rapone, il barbiere Marco Sardellitti, l’imprenditore Michele Mancini, che hanno “aperto” cinque stoffe colorate simboleggianti quei settori che la pandemia ha costretto a chiudere: Chiesa, Scuola, Commercio, Artigianato, Industria, senza dimenticare il Cimitero, il cui custode Manuel Rea era lì presente con due bianche colombe, che al termine del saluto da parte del Sindaco sono volate via nel cielo azzurro in segno di augurio pasquale e di speranza cristiana.
Luciana Costantini