Gli operatori sanitari animatori della Via Crucis a S. Antonio
“Cirenei in corsia”. Mai come in questo anno abbiamo compreso con quanto sacrificio, quanta fatica ma anche con quanta competenza e dedizione medici, infermieri e operatori sanitari tutti danno il loro aiuto ai sofferenti “messi in croce” dal Covid. Quanto è prezioso e impagabile il loro star accanto ai pazienti per curarli e incoraggiarli, per non farli sentire soli e abbandonati. Si fanno anche intermediari con i familiari, impossibilitati ad assisterli da vicino, addirittura hanno spesso fatto anche le veci del sacerdote nell’ora suprema!… Veri, autentici cirenei che si impegnano per salvare vite umane, per salvare la società. Ebbene, nella sera della Domenica delle Palme, la Parrocchia di S. Antonio di Padova di Cassino ha organizzato una Via Crucis del tutto speciale, animata da operatori sanitari, infermieri e medici. Tre di loro hanno portato, davanti a tutte le 14 stazioni, la Croce: una Croce particolare, che portava tutti gli oggetti simbolo delle sofferenze inflitte a Gesù Cristo: i chiodi, il martello, i dadi, la corona di spine, la lancia e la spada, la spugna, il gallo… Quattro medici, a turno, leggevano i testi da meditare in ogni tappa della via dolorosa.
Una partecipazione raccolta, una devozione autentica e sentita. Si è pregato per tutte le vittime del Covid, per tutti coloro che sperimentano la fragilità e il tormento per la pandemia, per i malati ed i loro cari e per gli operatori sanitari che ogni giorno affrontano l’emergenza sanitaria.
Al termine, il parroco Don Benedetto ha letto la preghiera scritta dai vescovi italiani in occasione della pandemia, che più che mai ci ha fatto conoscere la fragilità della condizione umana; rivolgendosi a Dio onnipotente e a Maria Salute degli infermi, ha affidato i malati e invocato misericordia, ha chiesto al Signore di sostenere e confortare medici e operatori sanitari in prima linea nel compimento del loro servizio. Da parte sua, ha ringraziato medici e infermieri, testimoni che solo quando ci si spende per gli altri, la vita vale la pena di essere pienamente vissuta. Ha chiesto un supplemento di misericordia per le persone care che ci hanno lasciato, hanno sofferto e perso la vita in questa pandemia, infine ha impartito la solenne benedizione sui presenti, gli ammalati e gli operatori della sanità. La croce sia per loro soprattutto motivo di speranza, perché la sofferenza e la morte non hanno l’ultima parola sulle nostre vite. Una parola di personale ringraziamento è venuta anche dal diacono Don Francesco a quanti si prodigano ogni giorno e si sono prodigati in questa Via Crucis.
Adriana Letta