Lettera alle Comunità
Carissimi amici,
i drammi dell’umanità sempre ci riguardano, e ci interpellano come cittadini e come credenti. Non possiamo cedere alla paralisi dell’indifferenza, all’ipocrisia della demagogia, ai ricatti delle ideologie. La violenza assurda, le mostruose atrocità, le guerre infinite, la fame mortale, le calamità naturali, le malattie e le povertà di ogni genere sono ferite che colpiscono uomini e donne, fratelli e sorelle che non hanno colpa alcuna. I poveri ci chiedono soltanto di restare profondamente umani, saldamente ancorati ai valori umani della fraternità, della solidarietà e della condivisione, perché Io sono l’altro, come canta Niccolò Fabi. Non saranno mai gli egoismi, i muri, le esclusioni a guarire le ferite dell’umanità. Non sarà lo scarto dei più poveri a renderci più sicuri e più ricchi. Insegna papa Francesco: “Dobbiamo curare un grande virus, quello dell’ingiustizia sociale, della disuguaglianza di opportunità, della emarginazione e della mancanza di protezione dei più deboli. In questa risposta di guarigione c’è una scelta che, secondo il Vangelo, non può mancare: l’opzione preferenziale per i poveri. E questa non è un’opzione politica; neppure un’opzione ideologica, un’opzione di partiti. L’opzione preferenziale per i poveri è al centro del Vangelo” (19 agosto 2020).
Situazione in Afganistan
“In momenti storici come questo non possiamo rimanere indifferenti, la storia della Chiesa ce lo insegna. Come cristiani questa situazione ci impegna. Per questo rivolgo un appello, a tutti, a intensificare la preghiera e a praticare il digiuno. Preghiera e digiuno, preghiera e penitenza. Questo è il momento di farlo. Sto parlando sul serio: intensificare la preghiera e praticare il digiuno, chiedendo al Signore misericordia e perdono.” (Papa Francesco, 29 agosto 2021). In una difficile e complicata situazione internazionale si stanno organizzando i primi possibili interventi di prossimità e di accoglienza. Consideriamo sul serio la grave denuncia del Presidente Sergio Mattarella: “In questi giorni c’è una cosa che sinceramente appare sconcertante e che si registra qua e là nell’Unione Europea: grande solidarietà nei confronti degli afghani, che perdono libertà e diritti, ma che rimangano lì e non vengano qui, perché se venissero non li accoglieremmo. Questo non è all’altezza dei valori e del ruolo storico dell’Unione” (29 agosto 2021).
La nostra Diocesi è pronta per collaborare nell’accoglienza dei fratelli e sorelle afgani secondo le indicazioni che avremo da Caritas Italiana. “Le immagini che vediamo dall’Afghanistan, della gente accalcata nel fango e poi delle mamme che gettano i bambini oltre il filo spinato, sono come veder gettare il proprio cuore, il nostro cuore è un profugo in questo mondo. Anche io ho il desiderio di gettare il mio cuore oltre il filo spinato, perché quelle immagini che vediamo riguardano me. Io sono loro, io sono quel bambino, loro sono tutte le facce del Cristo” (Roberto Benigni). Quello che possiamo fare subito è pregare in tutte le parrocchie durante le celebrazioni delle Messe di domenica 26 settembre 2021.
Emergenza Haiti
Monsignor Pierre André Dumas, è il vescovo di Anse-à-Veau-Miragoâne, una delle diocesi haitiane più colpite dal grave terremoto del 14 agosto scorso. Negli anni in cui sono stato formatore presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore ho accolto personalmente il giovane Pierre Dumas, intenzionato ad iniziare il suo discernimento vocazionale. Ritornato ad Haiti, a pochi anni dalla sua ordinazione presbiterale è stato nominato Vescovo ausiliare per la diocesi di Port-au-Prince, successivamente nominato vescovo della diocesi di Anse-à-Veau-Miragoâne, letteralmente rasa al suolo dall’ultimo terremoto: sette case su dieci sono state distrutte dalla potente scossa di magnitudo 7.2. Ho raggiunto telefonicamente mons. Dumas e mi ha descritto la difficile situazione di miseria in cui si trova la gente che vive nell’area della sua diocesi colpita dal sisma. “Ancora non abbiamo contatti con le persone che vivono in montagna e nelle zone isolate. La gente ora ha bisogno di tutto, perfino dell’acqua. Per questo stiamo chiedendo aiuto ad altri Paesi”. I sacerdoti della sua diocesi, insieme alle suore e ai missionari, si stanno prodigando per aiutare i sopravvissuti. Anche la situazione delle strutture diocesane è drammatica: molte case canoniche e parrocchie sono state letteralmente rase al suolo. Più della metà delle chiese non c’è più.
Chiedo alla nostra Chiesa diocesana, alle imprese del territorio, alle famiglie, ai singoli cittadini, alle organizzazioni di solidarietà e di beneficienza, agli uomini e donne di buona volontà, credenti e non credenti, di partecipare ad una gara di solidarietà per la raccolta di fondi destinati direttamente dalla nostra diocesi alla diocesi di mons. Pierre Dumas. Domenica 26 settembre 2021 pregheremo e testimonieremo la concreta carità per i sopravvissuti anche con la raccolta delle offerte durante le celebrazioni delle Messe. Si potranno inviare offerte liberali da parte di chiunque all’economato della nostra diocesi specificando la causale EMERGENZA TERREMOTO HAITI, utilizzando due possibilità:
CONTO CORRENTE POSTALE
Intestato a: DIOCESI DI SORA CASSINO AQUINO PONTECORVO
- conto 000012096038
BANCA POPOLARE DEL FRUSINATE
Intestato a: DIOCESI SORA CASSINO AQUINO PONTECORVO
Codice IBAN IT69L0529774470CC1070065739
A tutti voi rivolgo il mio cordiale ringraziamento, implorando dalla benevolenza del Signore una particolare benedizione.
Sora, 31 agosto 2021
Gerardo Antonazzo, Vescovo