Si parla di Cammino Sinodale con i rappresentanti di tutte le otto Zone della Diocesi
L’incontro del Vescovo Gerardo Antonazzo con i Consigli pastorali delle otto Zone pastorali in cui è divisa la Diocesi – convocati dal Segretario generale del Sinodo Mons. Domenico Simeone – si è attuato in due tempi. Il 1° dicembre, presso la chiesa di S. Carlo in Isola del Liri sono convenuti i Consigli pastorali delle Zone di Sora, Balsorano, Isola del Liri e Atina. Giovedì 2 dicembre a Cassino, nella Sala degli Abati presso la Curia vescovile, si sono ritrovati i Consigli pastorali delle Zone di Cassino, Cervaro, Aquino e Pontecorvo. Il Vescovo desiderava incontrare tutti per approfondire il Cammino sinodale, intrapreso solennemente in Diocesi lo scorso 17 ottobre (Vedi articolo precedente). Nonostante le pessime condizioni meteorologiche, la chiesa e la sala si sono riempite di molte persone, che si sono sottoposte volentieri alle misure di sicurezza (volontari controllavano all’ingresso il green pass e la temperatura), pur di partecipare a questo importante momento comunitario. Il Vescovo Gerardo ha invitato alla preghiera iniziale allo Spirito Santo composta da Papa Francesco prima di dare il via ai lavori. Non parliamo di Sinodo, ha detto, ma di “Cammino sinodale”, perché è un percorso che abbiamo appena iniziato ed ora cominciamo a portare avanti, camminando insieme, confrontandoci, ascoltandoci, facendo comunione tra noi. Questo è sinodalità, ed è un tempo di grazia. Sì, devono esserci necessariamente gli aspetti organizzativi umani, ma in essi leggiamo la grazia di Dio.
Si tratta, ha spiegato Antonazzo, di una fase inedita della nostra vita diocesana per tre ragioni: per la prima volta partecipano contemporaneamente le diocesi di tutto il mondo e questo primo anno è dedicato all’ascolto di esse; è la prima volta di un cammino sinodale della Chiesa italiana; è la prima volta che entra in campo la nuova realtà dei Consigli delle otto Zone pastorali della nostra Diocesi. Consigli che sono stati nelle scorse settimane rinnovati e questo è anche un “risveglio”. Ed essendo il “Consiglio” un dono dello Spirito Santo, l’auspicio è che i membri assumano il ministero del discernimento, così che la vita della Chiesa e il processo sinodale siano la voce dello Spirito. I principi ispiratori delle Zone pastorali sono: corresponsabilità, partecipazione e sussidiarietà. Dunque, il Consiglio pastorale zonale deve ricercare, discutere e adottare azioni pastorali: è così che la missione evangelizzatrice della Chiesa si attua attraverso le Zone pastorali che diventano “organismi permanenti di sinodalità”. Questo tema è molto caro a Papa Francesco, a cominciare dal Sinodo dei giovani di qualche anno fa. Favorire i processi di sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del III millennio. Non è una moda, essa esprime la natura della Chiesa, coinvolge tutti a camminare insieme per essere in grado di cogliere i segni che Dio ci mette davanti. Il Consiglio Zonale, come quello Parrocchiale, è organismo di prossimità, una presenza concreta della Chiesa sul territorio che permette la trasmissione dall’alto al basso e viceversa e richiede partecipazione; è organismo di comunione che viene dal comune Battesimo, non di omologazione e cancellazione delle differenze. Le parole-chiave sono: comunione, partecipazione, missione. Saranno quattro anni di cammino sinodale in tre fasi: Vescovi, Chiesa italiana, Diocesi, poi nel 2025 ci sarà il Giubileo. Lo scopo non è produrre documenti, ma “far germogliare sogni, suscitare profezie e visioni, far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni, risuscitare un’alba di speranza, imparare l’uno dall’altro…“.
Ha poi preso la parola Suor Antonella Piccirilli, referente diocesana del Sinodo, che, con l’aiuto anche lei di slide, ha mostrato i contenuti del Documento preparatorio e ha richiamato l’attenzione sul fatto che è la prima volta che tutto il popolo di Dio viene consultato e questo è un dono, che noi vogliamo ricevere e condividere. Dobbiamo pensare come realizzare il cammino sinodale per annunciare il Signore Risorto, sotto l’azione dello Spirito Santo. Per la Chiesa è una grandissima opportunità, ha ribadito. Bisogna ascoltarsi nello Spirito Santo per ascoltare quello che lo Spirito dice.
Da ultimo ha parlato il Segretario generale del Sinodo, Mons. Domenico Simeone il quale, a Cassino, ha iniziato aprendo una breve “parentesi nostalgica” per ricordare il Sinodo diocesano che fu celebrato 40 anni fa, nella stessa sala, e la figura di Don Adamo Gizzarelli. Poi, citando il Papa, ha detto che ora dobbiamo passare “dalla lingua italiana al dialetto del cuore“. Il cammino sinodale avrà diverse fasi: narrativa1 (anno 2021-2022), sulla storia della nostra chiesa, la cui sintesi sarà consegnata ai Vescovi, una fase narrativa2 (2022-2023) con modalità diversa per un maggior approfondimento, una fase sapienzale (2023-2024) ed infine una profetica (2024-2025): la Chiesa che noi sogniamo. Ha poi illustrato la struttura sinodale diocesana, la Segreteria generale, l’équipe sinodale diocesana ed i gruppi sinodali. Noi, ha concluso, facemmo il Sinodo diocesano, ora il Cammino Sinodale, in cui a guidarci deve essere un principio di Speranza.
Il Vescovo ha chiarito alcuni punti ed i prossimi passaggi, in vista del Seminario teologico-pastorale che si terrà, a Dio piacendo, a gennaio e con i gruppi sinodali che a breve saranno via via formati, al massimo di dieci persone e cominceranno ad incontrarsi e parlare. Nonostante fosse finito il tempo previsto, ci si è trattenuti ancora per ascoltare alcuni interessanti interventi dei presenti, che hanno alimentato il dibattito.
Adriana Letta
Le prime foto documentano l’incontro di Cassino, le ultime l’incontro di Isola del Liri