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Beneficenza, il crowdfunding per le necessità di una parrocchia (a cura del team Sociallending)

A Santopadre la comunità di San Folco Pellegrino,  guidata dal parroco don Giuseppe Rizzo, ha dato il via ad una campagna di raccolta fondi digitale (crowdfunding) per il finanziamento dei lavori di restauro della navata centrale della chiesa. Il progetto, autorizzato dalla Diocesi e dagli enti pubblici di tutela, mira a reperire i fondi necessari alla copertura delle spese a carico della parrocchia, che ammontano a circa 80.000 euro. Grazie al meccanismo di condivisione su digitale si può donare tramite uno smartphone, in tutta sicurezza, liberamente con qualsiasi importo, cercando il progetto sulla piattaforma di crowdfunding https://www.sociallendingitalia.net/progetti/san-folco/. L’iniziativa cerca così di validare un modello da applicare e replicare anche su altre realtà parrocchiali nella Diocesi.

 

Fare beneficenza è un dovere morale di tutti, non solo di chi ha fede. Parliamo di piattaforme di crowdfunding e della loro utilità per fare beneficenza in momenti economicamente difficili come questi, degli ultimi anni, a prescindere dalla pandemia che sicuramente ha complicato il tutto. La povertà, la miseria, il bisogno d’aiuto, le necessità di una comunità, sono caratteristiche costanti nella storia dell’uomo. Per questo spesso si parla di beneficenza, raccolte fondi e donazioni. Il più delle volte lo si fa a seguito di eventi particolari, ma la volontà di fare il bene può essere sempre esercitata.

 Ogni comunità cristiana, sia singolarmente che come collettività, è chiamata a fare beneficenza. A prendersi cura delle necessità del prossimo e della propria comunità. Per capire cosa si intende per beneficenza, anche fuori dal contesto spirituale cristiano, è utile comprendere il significato della parola. L’etimologia fa riferimento alla virtù che consiste nel fare il bene altrui. Molte campagne di crowdfunding (un sistema moderno e sicuro di raccolta fondi) si propongono proprio questo obiettivo. Il denaro, infatti, permette di operare direttamente dove c’è bisogno. Non solamente sfamando gli affamati, ma anche costruendo scuole, case, ospedali, ristrutturando chiese e le infrastrutture necessarie. Sia dove non ci sono che dove sono state distrutte e compromesse.

E’ da queste premesse che nasce la campagna di raccolta fondi digitale (crowdfunding) a sostegno della Chiesa di San Folco Pellegrino a Santopadre; da queste premesse e da altre: grazie alla volontà e lungimiranza del parroco Don Giuseppe Rizzo e di tutta la comunità parrocchiale di Santopadre, con l’intento di raccogliere, visto il momento economico difficile, le risorse necessarie per finanziare i lavori di restauro della navata centrale della chiesa di San Folco Pellegrino, edificio caro agli abitanti del piccolo paese in provincia di Frosinone.

La Chiesa, dietro una facciata semplice, nasconde un interno con un ricco apparato decorativo con tre navate a volta e sette cappelle in cui troviamo altari preziosi, affreschi raffiguranti scene della vita del Santo Patrono, altorilievi, bassorilievi e finissimi stucchi. Tuttavia a causa di  passate infiltrazioni di acqua meteorica, umidità di risalita, lo stato di conservazione risulta essere compromesso da efflorescenze saline, crepe, esfoliazioni, lacune, fenomeni di degrado di varia entità e natura. Da un esame visivo si evince che gli intonaci tinteggiati, i dipinti murali e gli stucchi hanno gravi e vari problemi di conservazione. Innanzitutto, si osservano molti punti di possibili distacchi dell’intonaco, anche con porzioni di intonaco caduti e in pericolo di caduta, distacchi e sollevamenti della pellicola pittorica. Questo fa supporre che siano presenti e
diffusi gravi problemi di coesione della pellicola pittorica e dell’intonaco.

L’importo dei lavori è di circa 80.000 euro. Il progetto è già stato autorizzato dalla Diocesi e  dagli enti pubblici di tutela. L’obiettivo iniziale di questa campagna è aiutare Don Giuseppe a raccogliere le risorse necessarie per avviare i lavori di restauro. L’ obiettivo della campagna è di raccogliere i fondi che concorreranno alla copertura delle spese a carico della parrocchia.

Ora, per procedere, c’è bisogno dell’aiuto di tutti noi! Ed grazie al meccanismo di condivisione su digitale si può donare tramite uno smartphone, in tutta sicurezza, liberamente con qualsiasi importo, cercando il progetto sulla piattaforma di crowdfunding https://www.sociallendingitalia.net/progetti/san-folco/.

La sfida non si limita alla raccolta di denaro per restaurare la bella navata centrale di questa Chiesa, ma va ben oltre: stiamo cercando di validare un modello da applicare ad altri casi simili per replicare questa esperienza anche su altre realtà parrocchiali nella nostra Diocesi di Sora, Cassino, Aquino, Pontecorvo. Il percorso che abbiamo fatto per arrivare fino a qui, è un’organizzazione della campagna di raccolta fondi che ha richiesto un impegno notevole, molto tempo, tante energie e il risultato lo vogliamo condividere, per poi felicitarcene insieme.

Il nome attuale di Santopadre è dovuto alla devozione nei confronti di San Folco, eremita vissuto nei pressi del paese e attuale Patrono. Elemento centrale di questa realtà urbana è la Chiesa parrocchiale di San Folco Pellegrino, luogo di culto e di aggregazione di tutta la comunità. Questo edificio fu certamente eretto sui resti di una preesistente costruzione di epoca romana. La sua pianta, originariamente, aveva una forma quadrata in puro stile rinascimentale ed è suddivisa in tre navate. L’intervento più incisivo nella storia di questa costruzione è stata la sua trasformazione in edificio in stile barocco (tra il 1700 e il 1750 sono documentati lavori di aggiunte di stucchi e cornici sulla navata centrale da parte delle confraternite locali, nonché la realizzazione di quattro altari laterali in stile). Chiamare “Monumento” la Chiesa di San Folco Pellegrino”, paragonandola così ad Opere imponenti e di incontestabile sacralità artistica è osare di presunzione. Non di meno se caliamo i parametri di valutazione nel contesto sociale nel quale ogni opera si colloca, essi si differenziano concettualmente di fronte alla reale fruibilità di ciò che viene definito o definibile “Monumento”.

Se accettiamo la definizione di “monumento” come “opera di importanza notevole per le arti, la storia, la letteratura di un Paese o di un popolo”, anche un modesto esempio, qual è la “Chiesa parrocchiale di San Folco”, può in qualche modo assolvere a questo compito. Essa infatti rappresenta, per il contesto sociale nel quale opera un elemento di fondamentale importanza come luogo di culto e di aggregazione.

Il progetto dei lavori di restauro è improntato, nelle sue scelte metodologiche al recupero totale delle qualità storico – artistiche del contesto, dopo aver dato priorità assoluta, al recupero e alla conservazione dell’edificio di culto con interventi mirati e specifici, per riportare l’intero edificio in una condizione di stabilità statica e sismica, si passa a interventi di recupero degli elementi pittorici e architettonici presenti al suo interno. Aiutiamo questo progetto a crescere: doniamo e condividiamo!

A cura del team Sociallending