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Serata Coro Annibale Messore

A Sant’Ambrogio Messa, Premio letterario e Concerto

 

Là dove senti cantare, fermati. Gli uomini malvagi non hanno canzoni”. Questa frase in epigrafe alla locandina di Sant’Ambrogio sul Garigliano metteva subito in chiaro che in quel che annunciava – proprio in giorni in cui ci sentiamo tutti assediati dal male e dalla guerra – ogni forma di malvagità era totalmente assente e sconosciuta, per fare spazio solo al bene, alla bellezza e alla memoria e per levare alto un grido di pace. Era una iniziativa del Coro Annibale Messore che, nella chiesa di S. Biagio Vescovo e Martire, aveva organizzato un triplice evento, per celebrare il 10° anniversario della scomparsa di Annibale Messore, il medico-musicista fondatore del Coro polifonico che a lui è stato intitolato. Ricordare la sua figura, cara e indimenticabile per chiunque lo abbia conosciuto, significava al tempo stesso ricordare la figlia Maria Grazia, scomparsa appena quattro mesi fa ancora giovane, colei che aveva raccolto l’eredità paterna e aveva brillantemente preso la direzione del Coro portandolo avanti e intitolandolo al padre; ma, da chiuso morbo combattuta e vinta, lei tanto amata e apprezzata da tutti, è salita in cielo, lasciando a sua volta un’eredità preziosa ma difficile. E ancora una volta è stata raccolta e con coraggio, determinazione e responsabilità, portata avanti dal fratello, Carmelo, che prima accompagnava con l’organo il Coro ed ora, grazie anche al forte sostegno dei coristi, ne ha preso la direzione. Il dolore per la perdita, in lui e nella mamma Maria Rosaria, enorme, non ha avuto la meglio, anzi ha lasciato il posto ad una incredibile serenità e si è trasformato ancor più in amore per la vita, per gli altri (da decenni la dedizione alla Caritas diocesana porta frutti straordinari) e per la bellezza della musica. E dunque, per fare memoria, per regalare buona musica e per invocare la pace, è nato l’evento del 12 marzo che, e non poteva che essere così, è iniziato con la Celebrazione Eucaristica, perché è da lì che le persone veramente di fede attingono forza.

Poi si è passati al secondo momento, che ha visto protagonisti giovanissimi ragazzi di S. Ambrogio delle Scuole Secondarie di Secondo Grado, che avevano partecipato al Concorso Letterario “Annibale e Maria Grazia Messore”, indetto dall’Associazione Musicale “Coro Polifonico Annibale Messore”. Gli studenti avevano svolto un elaborato sulla traccia: “La musica, in tutte le sue forme, ha un alto valore aggregante, specie per i giovani. Qual è il tuo rapporto con essa e in che modo è stata capace di rendere meno duro l’isolamento durante le chiusure dovute alla pandemia?“. Ed ora, dopo che la Commissione aveva valutato i lavori, era l’ora della premiazione dei migliori. La Commissione era composta da: Prof. Salvatore Salzillo, Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico “G. Pellecchia” di Cassino; Prof.ssa Susanna Pasticci, Professoressa associata di Musicologia e Storia della Musica all’Università di Cassino e del Lazio Meridionale; Don Lorenzo Vallone, Parroco di San Biagio V.M. in Sant’Ambrogio sul Garigliano; Avv. Sergio Messore, Sindaco del Comune di Sant’Ambrogio sul Garigliano; Tonino Tomassi, Presidente dell’Associazione Musicale “Coro Polifonico Annibale Messore”; Gemma Simona De Rosa, Membro del Direttivo dell’Associazione Musicale “Coro Polifonico Annibale Messore” e Assessore alla Cultura del Comune di Sant’Ambrogio sul Garigliano e Carmelo Messore, Direttore Artistico del “Coro Polifonico Annibale Messore”. Il Concorso, “prima edizione” (implicita ma evidente promessa di farne una tradizione), mirava a diffondere e sviluppare non solo la cultura musicale ma anche la cultura della socializzazione e partecipazione attiva nei ragazzi e nelle famiglie anche di un piccolo paese. Ed è stato un trionfo. La Commissione ha ringraziato i partecipanti ed ha assegnato un primo premio di Euro 300 e un secondo di Euro 200 al biennio e al triennio. Alla premiazione è intervenuto un medico, il prof. Antonio Grieco, amico e compagno di Annibale, che lo ha ricordato con commozione. Per la sezione biennio, primo premio ad Alessandra Tudino, secondo ad Emily Simeone; per il triennio, primo classificato Francesco Maria Culiersi, secondo Alfonso Rivera. Una nota di merito è andata a Nicola D’Arpino e Umane El Louhy.  È stata davvero una bella occasione di confronto e crescita per i giovani studenti.

Ed è giunto il terzo momento, il più atteso e il più vario per genere e per età, il Concerto, dedicato alla Pace. Hanno iniziato i Piccoli Cantori, un coro messo su da Maria Grazia con bambini di S. Ambrogio e del vicino S. Andrea, poi il Coro Annibale Messore e insieme hanno eseguito “Preferisco il Paradiso” e un canto triste e nostalgico dedicato all’Ucraina. Una terza formazione si è aggiunta, l’amica Banda Don Bosco Città di Cassino del Maestro Marcello Bruni: l’amicizia e la consonanza di ideali e di sentimenti con Maria Grazia aveva dato l’idea di questo concerto da condividere. Troppo piccola la chiesa per contenere tutti e quindi non erano al completo, ma sono stati ugualmente bravissimi tutti, diretti dal M° Marco Musollino. Una serata emozionante e indimenticabile.

Così ha commentato, commosso, Marcello Bruni: “Alla fine è stato proprio il concerto che immaginavamo, cara Maria Grazia. Il coro dei bambini, la Corale dei “grandi” e quella Banda Don Bosco che tanto amavi. In quella chiesa questa sera c’era il tuo cuore e il cuore del tuo papà, c’era l’esempio che avete lasciato e che sono sicuro continuerà a mostrare tutta la sua bellezza ovunque. Queste serate ti fanno apprezzare tante cose, ti fanno capire quali sono gli esempi da seguire. Sono sicuro che ognuno questa sera è tornato a casa con il cuore pieno di serenità, felice di aver assistito in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, a qualcosa di meraviglioso, non un semplice concerto commemorativo, ma un concerto eseguito da bambini, giovani, adulti, musicisti e cantanti che hanno insegnato a tutti i presenti, la strada da percorrere per essere migliori e rendere il mondo migliore”.

Dove senti cantare, fermati, è sicuramente qualcosa di buono e di bello che ti riempie l’anima.

Adriana Letta