Fruibile il materiale usato dalla dott.ssa Vittoria Lugli nel doppio incontro di aggiornamento sulla tutela dei minori nella Chiesa
Lo scorso 5 aprile 2022 si è svolto l’incontro di aggiornamento, promosso dal vescovo Gerardo Antonazzo, “La tutela dei minori e delle persone vulnerabili nella Chiesa”, rivolto ai sacerdoti e alle religiose e agli operatori pastorali della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo (per i primi, al mattino, nel ritiro mensile presso la chiesa San Carlo di Isola del Liri, per i secondi, nel pomeriggio, presso la Curia di Cassino) e guidato da Vittoria Lugli, referente per la diocesi di Roma e coordinatrice regionale per il Lazio del Servizio tutela minori, che propone attività di prevenzione e formazione e raccoglie segnalazioni di abusi sessuali avvenuti in ambito ecclesiale.
Prevenire l’abuso e assicurare alle vittime un ascolto empatico è stata la finalità del convegno di aggiornamento, proposto a poco più di un anno dall’istituzione del Servizio interdiocesano tutela minori (nel quale la diocesi collabora attraverso il proprio referente, l’avvocato Paolo D’Arpino), che ha manifestato la sua dimensione formativa nella convocazione dei suoi stessi destinatari, le figure educative che insieme con i sacerdoti sono nelle comunità primariamente coinvolte nel processo di testimonianza della fede e di edificazione spirituale.
All’indomani della XXVI Giornata bambini vittime di violenza e indifferenza contro la pedofilia, promossa annualmente a fine aprile dall’Associazione Meter di Avola (alla quale è andato ieri, 1° maggio, “un pensiero speciale” del Papa al termine del Regina Coeli), trasmettiamo il materiale in PowerPoint e Pdf usato dalla Lugli nella sua relazione nel doppio incontro di aggiornamento.
Fra i contenuti, relativi alle origini e alle dolorosissime conseguenze provocate dagli abusi, il materiale dà uno spazio anche ai dati pubblici sulla diffusione del fenomeno, presente maggiormente in famiglia (60%), dove le manifestazioni di trascuratezza e violenza fisica e/o sessuale sono il segnale di una patologia che investe il funzionamento della famiglia, e in minor parte nelle comunità ecclesiali o ambienti religiosi (tra il 4 e il 7%, un numero comunque sovrastimato a causa delle indagini retroattive).
In allegato il materiale della relazione: Operatori Pastorali (PowerPoint), Operatori Pastorali (Pdf).
Andrea Pantone