Gesù aveva bisogno di una famiglia per sentirsi amato. Le Comunità cristiane attraggono quando sono ospitali, quando si configurano come “case di Betania”: l’esperienza cristiana ha una forma domestica e la Comunità vive una fraternità stretta, una maternità accogliente e una paternità che orienta. Richiamandosi all’esperienza della pandemia, nel primo anno del Cammino sinodale, molti hanno evidenziato la fecondità della “casa” anche come “Chiesa domestica”, luogo di esperienza cristiana (ascolto della Parola di Dio, celebrazioni, servizio). Emerge il desiderio poi di una Chiesa plasmata sul modello familiare (sia esso con figli, senza figli, monogenitoriale o unipersonale), capace di ritrovare ciò che la fonda e l’alimenta, meno assorbita dall’organizzazione e più impegnata nella relazione, meno presa dalla conservazione delle sue strutture e più appassionata nella proposta di percorsi accoglienti di tutte le differenze.
Continua a leggere … [ Cantiere della casa e dell’ospitalità ] e [ Cantiere delle diaconie e della formazione spirituale ]