L’evento, promosso dall’Accademia “Ora et Labora”, è stato ospitato, domenica 15 gennaio, dal Comune di Roccasecca nella Sala San Tommaso d’Aquino del Palazzo Boncompagni
Si è aperto con la prolusione del moderatore, prof. Filippo Carcione, Direttore emerito dell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni, il Convegno organizzato dall’Accademia Internazionale “Ora et Labora”, il pomeriggio del 15 gennaio 2023, presso il Municipio di Roccasecca (Palazzo Boncompagni, Sala S. Tommaso d’Aquino), per ricordare nel decennale della scomparsa mons. Vincenzo Tavernese, nato a Colfelice il 3 giugno 1927, ordinato prete a Roma nella Basilica Lateranense la vigilia di S. Giuseppe del 1961, morto a Roccasecca il 21 dicembre 2012, dopo aver servito nel nostro territorio, al di là di un brevissimo inizio pastorale nella Parrocchia romana della Natività, le comunità di Isola del Liri (prima come vice-parroco, più tardi come parroco di S. Lorenzo), Isoletta (come parroco di S. Maria della Vittoria), Aquino (come canonico della Cattedrale), Caprile (come parroco di S. Maria delle Grazie), Sora (come parroco della Cattedrale), Alvito (come parroco di S. Simeone), Pontecorvo (come rettore f.f. del Santuario Vescovile dei SS. Cosma e Damiano) e, da ultimo, la stessa Roccasecca (come parroco di S. Margherita), portando avanti nel tempo anche vari incarichi diocesani, tra cui anzitutto la direzione dell’Ufficio Beni Culturali e Arte Sacra.
L’evento, dal titolo “Mons. Vincenzo Tavernese: tra pastorale, studio memoria e arte”, è stato introdotto dai saluti istituzionali dell’avv. Giuseppe Sacco, Sindaco di Roccasecca, prima di procedere, sotto la presidenza del dott. Antonio Pittiglio, Presidente dell’Accademia organizzatrice, alle quattro relazioni in agenda.
Primo relatore di turno è stato don Antonio Molle, Rettore della Basilica Pontificia Santuario Maria SS. di Canneto, figlio spirituale dell’ultima sede canonica di mons. Tavernese, la Parrocchia di S. Margherita, il quale ha offerto un intervento dal titolo “Mons. Vincenzo Tavernese: il pastore di anime”, ove ha messo in rilievo i semi che costui ha sparso in tutte le parrocchie affidategli nel tempo, ivi distinguendosi per la chiarezza del magistero, l’autorevolezza nelle relazioni, la buona amministrazione, la cura liturgica e il decoro dei luoghi di culto.
La parola è poi passata al giornalista Fernando Riccardi, Presidente del Comitato Scientifico dell’Accademia organizzatrice, scrittore prolifico di saggi diffusi su scala nazionale, il quale, dopo aver ricordato in premessa i suoi anni di gioventù a Caprile, dove l’allora parroco Tavernese affiancava la guida spirituale dei giovani con l’introduzione dei medesimi alla cura, alla lettura, all’interpretazione e alla catalogazione dei documenti d’archivio, ha sviluppato il tema “Mons. Vincenzo Tavernese: lo studioso di storia locale”, rilevandone il notevole contributo letterario per la conoscenza dei nostri trascorsi ecclesiastici, frutto di ricerche certosine tradotte nella pubblicazione di preziosi inediti e coltivate con un’incessante passione conservata fino ai suoi ultimi giorni.
A seguire c’è stata la lezione del prof. Luigi Gulia, Presidente del Centro Studi Sorani “Vincenzo Patriarca”, Preside in congedo dopo lungo corso nei Licei, autore di pubblicazioni di altissimo valore scientifico, promotore di appuntamenti vidimati come eccellenti dal mondo universitario a far tempo dal celeberrimo Convegno “Antichità paleocristiane e altomedievali nel Sorano”, pietra angolare per ogni studio successivo sui primordi della nostra Chiesa locale, i cui atti, pubblicati nel 1985, includevano un interessante studio di mons. Tavernese sulla Passio Iuliani. L’oratore ha proposto una relazione dal titolo “Mons. Vincenzo Tavernese: la cura della memoria come esperienza dello Spirito”, ove, dopo averne tratteggiato l’ambiente familiare e la formazione giovanile conclusa con il diploma di geometra e lo studio privato del latino presso le Suore di S. Giovanna Antida in Sora, ha insistito sul clima storico, che alimentò il suo percorso di studi nella Pontificia Università Lateranense, la sua prima esperienza sacerdotale nel contesto romano, quindi gli inizi della sua attività diocesana contrassegnata dall’incidenza di una stagione conciliare ricca di fermenti e risultati. L’obiettivo è stato poi focalizzato sull’impegno culturale del personaggio celebrato, evidenziando come la sua attenzione alla memoria del territorio non abbia mai inteso essere la mera premura di un’erudizione fine a se stessa, bensì abbia sempre mirato a coltivare la cura spirituale di una genuina carta d’identità assolutamente necessaria per una Chiesa locale, che quanto più consolida l’orgoglio del suo miglior passato recependolo, tanto più affronta efficacemente i problemi dell’oggi vivendoli, per prepararsi in modo adeguato alle sfide future, ben leggendo i segni dei tempi. A conclusione dell’intervento, l’Accademia organizzatrice, per la lunga carriera di studioso, una vita a servizio della Scuola, l’impegno civico pro-tempore come consigliere comunale di Sora, il costante contributo alla promozione della nostra Chiesa locale, nonché la continua vicinanza spirituale, umana e culturale a mons. Tavernese, ha reso gli onori speciali al prof. Gulia, consegnandogli simbolicamente la medaglia benedettina.
L’ultima relazione tenuta è stata quella della dott.ssa Romina Rea, Segretaria della Biblioteca e dell’Archivio Storico “Card. Cesare Baronio” di Sora, referente dell’Area Beni Culturali nell’Ufficio Diocesano per l’Edilizia di Culto e i Beni Culturali che, al di là del nome e dei cambiamenti organizzativi, è sostanzialmente quello che ebbe mons. Tavernese come magistrale Direttore dal 1967 al 2008. Attraverso l’argomento “Mons. Vincenzo Tavernese: l’amore per l’Arte come lode a Dio”, la relatrice di coda ha passato in rassegna i luoghi di culto arricchitisi per effetto della perizia artistica mostrata dal personaggio celebrato, descrivendone l’entusiasmo e l’accortezza in materia come la messa in opera di quella “teologia della bellezza”, su cui spesso tornano le catechesi degli ultimi pontefici, per elevare al meglio la contemplazione dei fedeli e il gusto del mistero. Nello specifico, l’intervento ha insistito maggiormente sulle tracce lasciate in loco dall’instancabile impegno del defunto parroco di Roccasecca.
Concluso il giro delle relazioni, l’Accademia organizzatrice ha provveduto ad assegnare riconoscimenti di merito alle seguenti personalità native, residenti o attive in Roccasecca, con le quali mons. Tavernese ebbe diretta familiarità o comunque rapporti parrocchiali, istituzionali, culturali e caritativi:
- Per il canto lirico: Tania Di Giorgio. Soprano. Concertista su scala mondiale. Direttore artistico di rassegne internazionali, tra cui la sezione musicale dello “Spoleto Festival Art”.
- Per l’impegno amministrativo: Pompeo Cataldi. Già consigliere e assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Roccasecca. Collezionista e cultore di storia locale.
- Per il volontariato umanitario: Angela Caprio. Avvocato. Presidente della Confraternita della Misericordia di Roccasecca odv San Tommaso d’Aquino.
- Per la salute pubblica: Sergio Torriero. Medico Chirurgo. Già Primario di Pediatria all’Ospedale Santa Scolastica di Cassino.
- Per l’arte figurativa: Rocco Tanzilli. Pittore. Imprenditore. Già servitore dello Stato nell’Arma dei Carabinieri.
- Per la ricerca scientifica: Carlo Molle. Dottore di ricerca in Storia antica e Archeologia classica. Funzionario della Soprintendenza per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio: Province di Frosinone e Latina – Ministero dei Beni per le attività culturali e per il turismo.
- Per la tutela ecologica: Fabrizio Di Cioccio. Ambientalista. Già Presidente del Consiglio Comunale di Roccasecca.
- Per l’interesse sportivo: Antonio Di Vito, Presidente della Polisportiva Ciociara “Antonio Fava”. Biologo. Già docente di ruolo nelle scuole secondarie. Ministro straordinario dell’Eucarestia.
I riconoscimenti, durante cui il soprano Tania Di Giorgio ha regalato ai presenti un piccolo saggio delle sue strepitose quanto applaudite doti canore, si sono conclusi con un momento dedicato al ricordo del compianto prof. Angelo Molle, che fu uno dei più attivi collaboratori di mons. Tavernese nel suo periodo come parroco titolare di S. Margherita in Roccasecca, sostenendolo nelle delicate attività di economato e nell’oculata gestione degli indirizzi caritativi, con la competente direzione del coro nelle liturgie, attraverso l’impegno assiduo nella realizzazione di eventi culturali. A livello diocesano, i due furono tra i fondatori dei Quaderni del Santuario di Canneto andati in stampa dal 2005 al 2014 e, nel corso del tempo, si avvicendarono sulla cattedra di Storia della Chiesa nella Scuola di Formazione Teologica Diocesana “S. Tommaso d’Aquino”. Dinanzi ad un’assemblea gremita, tutta in piedi a riprova del commosso ed unanime apprezzamento, una medaglia benedettina alla memoria è stata consegnata dall’Accademia Internazionale “Ora et Labora” alla catechista e organista parrocchiale Maria Marciano, moglie dello stimato docente morto nel 2016, dopo aver dato contestualmente ottimo saggio del suo insegnamento all’ITIS di Isola del Liri come titolare di Religione Cattolica, all’Università di Cassino e del Lazio meridionale come contrattista di Storia delle Religioni, all’Istituto Teologico Leoniano di Anagni come incaricato di Storia della Chiesa Moderna.
Dopo la sintesi finale dei lavori raccolta dal sapiente epilogo di don Angelo Moncelli, parroco di Terelle e “consigliere per la cultura religiosa” dell’Accademia organizzatrice, don Xavier Razanadahy, parroco di S. Margherita e successore di mons. Tavernese, ha sciolto ufficialmente il Convegno, impartendo la benedizione finale a tutti i partecipanti.