Mercoledì – 3ª settimana di Pasqua (Gv 6,35-40)
Parola del giorno: “… sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà”
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!
Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
“Fare la volontà”…
Un ritornello frequente sulla bocca di Gesù:
da quando bambino a 12 anni rimase nel tempio
all’insaputa dei suoi genitori e poi…
a Nazaret in bottega ad imparare
il mestiere di suo padre Giuseppe
per venti lunghi anni, o quasi, perché ai trenta
la volontà del Padre Dio lo chiama altrove:
deve lasciare Nazaret e mettersi in cammino
per le strade della Palestina,
che percorre in lungo e in largo …
sempre pronto a giustificare le sue azioni
con questo ritornello, e a fare solo quello
che ha visto fare dal Padre suo
e dire quel che da lui ha ascoltato.
Il momento culminante sarà la croce sul Calvario
Dove, prima di emette l’ultimo respiro,
al Padre suo dirà ad alta voce:
“Tutto è compiuto…” e nel suo cuore:
“…Padre mio, secondo la tua volontà”.