Siamo fatti di-versi… perché siamo Poesia
Una giornata davvero speciale, quella del 19 maggio, per il Liceo “Varrone” di Cassino, tutta dedicata ai temi della diversità, da esaminare e considerare da tutti i possibili punti di vista, chiamando a testimoniarla persone che per qualche motivo hanno avuto a che fare con problemi di adattamento per sentirsi davvero ammessi, “inclusi” nel contesto sociale. Il Varrone è un liceo che con i suoi tre indirizzi, Liceo delle Scienze umane, Linguistico ed Economico-Sociale, è di per sé vocato all’inclusione, perciò, su progetto della prof.ssa Gabriella Sabatini, referente della Commissione Inclusione, e coinvolgendo docenti, studenti ed operatori di associazioni dedicate, ha voluto presentare una grande varietà di voci, che davvero hanno poi formato una sinfonia polifonica sulla realtà contemporanea tanto variegata e complessa. L’iniziativa ha avuto il patrocinio del Comune di Cassino, rappresentato in sala da due assessori, quella alla Pubblica Istruzione e allo Sport Maria Concetta Tamburrini, quello alla Coesione Sociale Luigi Maccaro, che hanno avuto parole di grande apprezzamento e incoraggiamento per l’iniziativa, e dal consigliere Edilio Terranova.
A fare gli onori di casa è stata la Dirigente scolastica, prof.ssa Teresa Orlando, che ha sostenuto con convinzione il progetto; a presentare, ovviamente, sono stati i ragazzi del Liceo, bravi e disinvolti che, prima di dare la parola ai vari ospiti intervenuti, hanno spiegato le finalità della giornata, brillantemente riassunta nella frase-slogan riportata sulla locandina: “Siamo fatti di-versi… perché siamo Poesia”. Come “il quadrifoglio si sentiva diverso e invece era solo speciale”, è così che molti si sentono se non sono accolti dal contesto sociale, invece la “diversità” è una ricchezza e come tale deve essere considerata da tutti. Cosa che appunto si sta verificando al Varrone.
Molte le associazioni che hanno portato la propria esperienza: Cooperativa “Stile libero”, “Associazione S. Alessio Margherita di Savoia” di Roma, che fa parte dell’Unione Non Vedenti e Ipovedenti Italiani, che ha osservato che nella scuola e nell’università ci si sente abbastanza “protetti”, ma all’esterno la società è ancora troppo poco aperta alle diverse abilità e non facilmente le accetta. Ma, ha aggiunto la non vedente che ha parlato, io “mollo tutto e resto in barca”, invitando tutti a continuare a cambiare la mentalità. Così pure i genitori rappresentanti della neonata associazione “I colori dell’autismo”, alle prese con problemi non risolvibili da soli. A portare poi sul palco una storia personale vera, trascinante come un ciclone, è stato un giovane toscano della onlus DD (Diversamente Disabili), che ha raccontato, con delle significative slide, la storia di Luca, che fin da bambino aveva la passione delle moto e del motociclismo, ma in un terribile incidente stradale perde una gamba, cosa che poteva far morire tutti i suoi sogni. Ma, di fronte al dilemma: “mollare o rialzarsi” sceglie la seconda, non si dà per vinto, con sacrificio e volontà accetta che gli venga applicata una protesi e segue la riabilitazione fino a ritornare alla moto e alle gare. La Vita, spiega agli attentissimi ascoltatori, è: per il 10% cosa ti accade; per il 90% come reagisci a ciò che ti accade. Bisogna, aggiunge, “ridefinire il limite tra impossibile e possibile” e “le barriere più grosse da abbattere non sono quelle architettoniche, ma quelle mentali”. Alla fine svela che quel Luca, di cui ha raccontato, in realtà è lui, Emiliano, e mostra la sua protesi con la quale disinvoltamente si muove, va nelle scuole a parlare ai ragazzi, fa e vince le gare. Applausi a non finire dagli studenti, ai quali raccomanda: non rinunciate ai vostri sogni, siate protagonisti della vostra vita, sfidatevi ogni giorno! Ancora altre testimonianze, quella del Progetto seguito a scuola per studenti non italofoni, seguiti dalla prof.ssa Marangio; quella della prof.ssa Zanon riguardo alle attività svolte in università grazie al CUDIR- Centro Universitario per la Disabilità, l’Inclusione e la Ricerca dell’Università di Cassino, nato per facilitare, con assistenza e svariati servizi, la vita universitaria di studenti con disabilità, temporanee o permanenti. Un’ultima testimonianza, per ribadire il concetto di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà e provare sempre a riuscire, è stata esemplificata da un giovane istruttore di palestra che ha fatto cantare e ballare la platea studentesca quasi come un animatore di villaggio turistico. E per chiudere, una breve anteprima di rappresentazione teatrale, curata dal prof. Maurizio Sinagoga, su Alice nel paese delle meraviglie, che alcuni alunni stanno preparando come spettacolo di fine anno, incentrato sulle tematiche del libro, la vita, la crescita, i suoi misteri, l’essere e l’apparire, la voglia di cambiare, di sognare, di andare oltre il quotidiano, la possibilità per tutti di essere persone oggi migliori di ieri.
E come se non bastasse, gli alunni, a gruppi hanno partecipato a laboratori vari, sui temi dell’inclusione. Grande l’impegno della scuola per realizzare questo progetto, intensa e convinta la partecipazione dei ragazzi, entusiasmante lo svolgimento: insomma una giornata che si è rivelata una vera “Festa dell’Inclusione”!
Adriana Letta