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Benvenuti in paradiso – Omelia per la solennità di Maria Assunta in cielo (Sora-Cassino, 15 agosto 2023)

BENVENUTI IN PARADISO 

Omelia per la solennità di Maria Assunta in cielo
Sora-Cassino, 15 agosto 2023

 

Meditando la gloria di Maria celebrata nella liturgia dell’Assunzione al Cielo, mi sono soffermato a riflettere sul testo di san Paolo:Voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore” (Ef 2,19-21).

Chiesa, ‘città aperta’

L’Apostolo scrive ai cristiani di Efeso per confermarli nella bellezza del loro essere Chiesa, comunità dalle porte aperte. L’adesione a Gesù Cristo fa migrare chiunque, senza distinzioni, da una condizione di “stranieri e ospiti” a quella assolutamente nuova di “concittadini dei santi e familiari di Dio”. Si passa dall’estraneità all’appartenenza non clandestina, ma regolare: si partecipa a pieno titolo della vita della comunità cristiana. Siamo Chiesa, Città di Dio in terra, famiglia aperta ai figli e figlie di Dio, fratelli e sorelle rigenerati a vita nuova dal battesimo. Siamo Chiesa, costituita da Cristo secondo canoni domestici e familiari, per offrire accoglienza e cittadinanza spirituale a chiunque, senza preclusioni e pregiudizi, senza burocrazie ed esclusioni di sorta. Nei suoi discorsi per la GMG di Lisbona, Papa Francesco ha ripetutamente sognato e consegnato a un milione e mezzo di giovani una Chiesa aperta a tutti. Vale la pena ripercorrere la freschezza e la vivacità di alcune sorprendenti espressioni che hanno emozionato i giovani presenti: “Noi, sua Chiesa, siamo la comunità di quelli che sono chiamati: non siamo la comunità dei migliori, no, siamo tutti peccatori, ma siamo chiamati, così come siamo. Siamo la comunità dei fratelli e delle sorelle di Gesù, figli e figlie dello stesso Padre. Amici, vorrei essere chiaro con voi, che siete allergici alle falsità e alle parole vuote: nella Chiesa c’è spazio per tutti, per tutti! Nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. E questa è la Chiesa, la Madre di tutti. C’è posto per tutti. Il Signore non punta il dito, ma apre le sue braccia” (3 agosto 2023). Anche quando sentiamo di vivere il peso dell’imperfezione umana, mai dobbiamo essere sopraffatti e schiacciati dalla paura dell’esclusione, dello scarto, della non-appartenenza. Continua Francesco: “Siamo chiamati così come siamo, con i problemi che abbiamo, con le limitazioni che abbiamo, con la nostra gioia travolgente, con il nostro desiderio di essere migliori, con il nostro desiderio di vincere. Siamo chiamati così come siamo”. La Chiesa si edifica come “città aperta”, chiamata ad accogliere e ad abbracciare, mai a puntare il dito per condannare.

 

Concittadini dei santi e familiari di Dio

L’Assunzione di Maria dichiara il ‘Cielo’ come meta definitiva del pieno compimento della nostra condizione di familiari di Dio e concittadini tra i santi in terra. La Chiesa, comunità di tutti i chiamati, troverà il suo pieno compimento, come per Maria, oltre il tempo e oltre lo spazio del pellegrinaggio terreno. Nella nuova realtà che Dio ha inaugurato con l’Assunzione di Maria, è ormai aperta la strada alla nostra futura condizione nella Città celeste, nella quale non ci saranno forestieri o avventizi, ossia non ci sarà chi è cittadino e chi è extracomunitario. Il concetto di clandestino, di illegale, o di irregolare semplicemente non esisterà più per nessuno. Anche all’epoca dell’apostolo Paolo molti erano esclusi dalla cittadinanza, tutte le donne, per esempio, tutti gli schiavi e le schiave, erano esclusi anche una parte degli uomini. Alla fine ad essere cittadini era solo una minima parte della popolazione. Non così nella Chiesa, non così nella Gloria di Dio. La gloria di Maria sarà gloria per tutti. L’Assunzione fa da ponte, e trascina l’umanità nel passaggio dalle vicende liete e drammatiche della storia, verso la condizione escatologica della piena comunione con Dio e tra i santi.

Tra terra e cielo

L’Assunzione di Maria è in continuità perfetta tra la terra e il cielo, tra il tempo e l’eternità, tra il provvisorio e l’Eterno. Da una parte c’è l’iniziativa di Dio, con la sua incarnazione a Nazareth: Maria è la creatura che in modo perfetto dimostra che in ogni uomo e donna c’è sempre spazio per Dio. In ogni condizione umana, c’è sempre spazio per Dio. Nella vita terrena di Maria, Dio si fa “concittadino e familiare”: con il concepimento del Verbo eterno nella mente, nel cuore e nel grembo di Maria, Dio è in modo speciale presente: accolto come “cittadino onorario”, “familiare” nella casa di Nazareth. Dall’altra parte, l’Assunzione di Maria in Cielo annuncia che in Dio c’è sempre spazio per l’uomo. A pieno titolo e con ogni privilegio, Maria è accolta come “concittadina” dei santi, anzi meritevole di essere esaltata come “cittadina onoraria”, e “familiare di Dio” più di qualunque altra creatura. Non dobbiamo mai dubitare dello spazio che Dio riserva a ciascuno. L’Assunzione di Maria incoraggia   a non perdere di vista la chiamata ad abitare il Cielo, quali concittadini dei santi e familiari di Dio, perché in Lui c’è sempre spazio per ogni creatura. “Gesù lo dice chiaramente quando manda gli apostoli a invitare al banchetto di quell’uomo che lo aveva preparato, dice: Andate e portate tutti, giovani e vecchi, sani e malati, giusti e peccatori: tutti, tutti, tutti” (Papa Francesco, 3 agosto 2023). Gesù lo aveva promesso: per ognuno è preparato un posto nella dimora di Dio; a tutti è offerta la partecipazione alla gloria di Dio: “Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via” (Gv 14,2-4). Questa promessa di Gesù è già compiuta in Maria: Lei è la prima ad abitare in pienezza la Dimora di Dio.

 

Cari amici, pensando al destino glorioso di Maria non possiamo vivere di nostalgia per qualcosa che ci manca, ma di speranza per quanto è promesso: la sua Assunzione non è separazione, né estraneazione dalle vicende umane: corroborata dalla potenza di Dio, Maria in Cielo continua a rendersi prossima al cammino di ognuno, lo incoraggia, lo sostiene, lo orienta. Grazie a Lei camminiamo animati dal desiderio e dalla speranza di raggiungere anche noi la condizione definitiva di concittadini dei santi e familiari di Dio. Benvenuti in paradiso!

                                                                                                              + Gerardo Antonazzo

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