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Il Clero ad Anagni per una giornata di formazione

Leitmotiv dell’esperienza è stato l’essere preti in una Chiesa sinodale
Dopo la relazione del vescovo Palmieri, i lavori in otto gruppi

 

 

Una giornata di formazione ha riunito, oggi, 19 settembre, Vescovo e sacerdoti insieme, presso il Seminario regionale “Pontificio collegio Leoniano” di Anagni, per farli confrontare, all’inizio del terzo anno dedicato al Cammino sinodale, nella fase cruciale del discernimento, intorno al tema “Sinodalità e presbiterio diocesano: popolo di Dio, comunione gerarchica e fraternità presbiterale”. Sono stati tenuti a partecipare tutti i presbiteri e tutti i diaconi, la cui presenza è stata favorita previa esplicita indicazione comunicata attraverso il provvedimento (Prot. Vesc. 4/23) del 29 giugno 2023, secondo il quale eventuali celebrazioni in programma nelle varie comunità della Diocesi il 19 settembre avrebbero dovuto essere differite ad orari compatibili con quelli della giornata di formazione e nessuno presbitero avrebbe dovuto viaggiare in macchina, ma a bordo di due pullman partiti da Cassino e da Sora. La giornata ha previsto, dopo l’arrivo ad Anagni, la preghiera dell’Ora Media e l’ascolto della relazione tenuta da Giampiero Palmieri, vescovo di Ascoli Piceno e Vicepresidente per l’Italia centrale della Conferenza episcopale italiana. Con il brano tratto dal primo Libro dei Re incentrato sulla vicenda del profeta Elia, il relatore ha permesso di realizzare che essere preti in una Chiesa sinodale comporta affrontare la crisi della paternità spirituale rispetto al contesto vitale del popolo dei fedeli, caratterizzato da secolarizzazione e neopaganesimo di ritorno.

A scandire l’esperienza sono stati la preghiera e il confronto, in un’occasione di condivisione presbiterale prolungata rispetto agli appuntamenti mensili di ritiro spirituale. «La domanda – si chiedeva il vescovo Antonazzo, nella suddetta comunicazione del 29 giugno – che mi pongo è:  “Quanto il Signore e la nostra Chiesa diocesana può davvero contare sul Vescovo e sul suo presbiterio?”. Se il cammino sinodale non incrocia anche questo interrogativo, rischiamo di viverlo poco o nulla, prestandoci forse solo per qualcosa, giusto per il solo senso di dovere». Una risposta, il Pastore diocesano, ha voluto presentarla nella proposta dell’ascolto sinodale fra sacerdoti: in otto gruppi preti e diaconi si sono interrogati sulle proposte da elaborare per avviare realisticamente percorsi concreti di rinnovamento nel tempo di un anno pastorale. Si è così parlato di sinodalità e popolo di Dio e dei cambiamenti da attuare per accrescere la formazione comune tra presbiteri e laici. Un’altra traccia per la conversazione nei lavori sinodali ha riguardato la valorizzazione dell’apporto specifico dei diversi carismi e vocazioni (singoli e movimenti) a servizio dell’armonia dell’impegno comunitario e della vita ecclesiale; i lavori nei gruppi hanno guardato inoltre alle resistenze che bloccano l’apertura di questi cammini. A ricoprire una centralità nell’ascolto è stata la sinodalità vissuta nel presbiterio e il rapporto fra comunione gerarchica e fraternità presbiterale: come i presbiteri e i diaconi sono chiamati a collaborare con l’esercizio dell’autorità del Vescovo con “filiale rispetto e obbedienza”? Come favorire e accrescere la comunione con il Vescovo, che è al tempo stesso sinodale e gerarchica?

I lavori sinodali, svoltisi al mattino e al pomeriggio ed intervallati dalla preghiera e dal pranzo comunitari, sono stati sigillati dall’approvazione delle otto relazioni, rilette in un’ultima assise presieduta dal Vescovo prima della celebrazione dei Vespri e del rientro dei sacerdoti nelle loro comunità di provenienza.

La fase narrativa del biennio dell’ascolto ha restituito una istanza impellente di ripensare la formazione di coloro che esercitano un ministero e vivono una specifica vocazione, in particolare i sacerdoti. Chi educa a nome della Chiesa deve essere sostenuto a far crescere e maturare costantemente la propria umanità e la propria fede, perché sappia esercitare l’ascolto, l’accoglienza, la dedizione gratuita, la carità pastorale. È stata messa in luce l’esigenza di una formazione secondo una prospettiva maggiormente sinodale, più attenta a sviluppare competenze relazionali, a far crescere la persona nell’arte dell’accompagnamento.

Andrea Pantone

 

Clicca sul link https://www.diocesisora.it/diocesi/essere-preti-in-una-chiesa-sinodale/ per leggere la relazione del vescovo Gianpiero Palmieri.