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20 Settembre 2023 – Commento al Vangelo

Mercoledì – 24ª settimana del Tempo Ordinario (Lc 7,31-35)

Parola del giorno: “A chi posso paragonare la gente di questa generazione?”

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”. È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».

 

Ha ragione Gesù. Ci sono generazioni
– e all’interno di esse tante persone, anche di età diverse –
che non è affatto facile definire.
Si riesce a descriverle, ma oggi come allora,
si corre il rischio di non abbracciare tutti.
Di solito li si accomuna dentro la parola “indifferenti”;
ma anch’essa serve a poco; ed anche se aggiungessimo
altre parole in “in” come “insoddisfatti”, “incuranti”
o “incontentabili”, comunque rischieremmo ugualmente
di non “interessarli” e di restare noi inappagati,
perché nella missione che ci è data
sentiamo forte il dovere di raggiungerli e coinvolgerli.
La tentazione è quella di scegliere il silenzio e passare oltre,
ma questo rischierebbe di farci diventare come loro
e non appartenere alla “generazione di Gesù” che, invece,
compiuto il suo dovere, va avanti per la sua strada:
li provoca e non si cura delle loro critiche.
La sua speranza è che, almeno in questo modo
possa stimolarli a conversione.