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Messa prenatalizia in Università

Il Vescovo Antonazzo celebra nella cappella universitaria alla Folcara per docenti e studenti

 

Giovedì 14 dicembre, a Cassino, una rappresentanza di docenti e studenti universitari si è ritrovata nella cappella della sede della Folcara per la tradizionale Messa prenatalizia celebrata in Università dal Vescovo Gerardo Antonazzo. Questi, giunto accompagnato dal cappellano universitario Don Benedetto Minchella, ha incontrato e cordialmente salutato il Rettore Marco Dell’Isola e gli altri intervenuti. Alle ore 12.00 è iniziata la celebrazione eucaristica nella piccola, raccolta cappella, presto riempita di persone attente e partecipi. Particolarmente interessanti ed incredibilmente attuali sono apparse, grazie alle parole chiarificatrici del Vescovo, le letture del giorno, a cominciare dalla prima, tratta dal Profeta Isaia (41,13-20), quando parla delle “cose nuove” che Dio farà per il suo popolo che ha abbandonato il Signore ed è diventato idolatra. «Io sono il tuo redentore, il Santo d’Israele. Io sono il Signore, tuo Dio». In un tempo di confusione, simile all’oggi, Dio ribadisce di essere Lui l’unico e vero Dio di Israele e garantisce: «Non temere, io ti vengo in aiuto», ti tengo per la destra. Lui, che è il Creatore (il verbo creare – ha osservato il Vescovo – è usato solo dalla S. Scrittura, è di origine biblica), non abbandonerà il suo popolo, anzi è pronto a “ricreare” il mondo rovinato: «Farò scaturire fiumi su brulle colline, fontane in mezzo alle valli; cambierò il deserto in un lago d’acqua, la terra arida in zona di sorgenti. Nel deserto pianterò cedri, acacie, mirti e ulivi; nella steppa porrò cipressi, olmi e abeti; perché vedano e sappiano, considerino e comprendano a un tempo che questo ha fatto la mano del Signore, lo ha creato il Santo d’Israele». Come il popolo israeliano allora, così anche noi oggi abbiamo bisogno di riprendere questa certezza, abbandonando i vari messianismi e le idolatrie che cercano di attirare gli smarriti. La pagina evangelica di Matteo (Mt 11,11-15) riprende il tema: Gesù, parlando alle folle, afferma che «fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono», e di Giovanni Battista, che è stato il suo precursore e in fondo anche il suo  mentore, afferma che «non è sorto alcuno più grande di lui» e aggiunge: «se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!». Anche oggi, che aspettiamo il Natale, chi ha orecchie ascolti! D’altronde, la presenza che attendiamo, già c’è, è quel Dio che già è venuto, noi dobbiamo rinnovare e rivivere la sua venuta con cuore nuovo.

Con queste parole consolanti e con gli auguri per un Santo Natale, il celebrante ha saputo spronare e dare fiducia a tutti i presenti, ribadendo l’importanza e la responsabilità del ruolo docente di formazione delle nuove generazioni. Al termine, il Rettore Dell’Isola ha voluto ringraziare il Vescovo e il cappellano per questo intenso momento di riflessione e di preghiera. Poi, i saluti personali e lo scambio di auguri hanno siglato la mattinata.

Adriana Letta