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26 Gennaio 2024 – Commento al Vangelo

Venerdì – Santi Timoteo e Tito – (Lc 10,1-9)

Parola del giorno: “Non passate da una casa all’altra”

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

 

Perché non passare da una casa all’altra
se la messe è abbondante?
Perché Gesù non ci invita a bussare a tutte le porte
per diffondere rapidamente il suo messaggio?
L’invito di Gesù di non passare da una casa all’altra
può sembrare fuorviante,
invece è da leggere come un invito a una presenza autentica.
Non si tratta solamente di un divieto a spostarsi fisicamente,
ma è un richiamo a evitare la superficialità.
Gesù ci esorta a stabilire legami significativi.
Non siamo venditori porta a porta, non dobbiamo fare cassa.
Entrando in una casa si stabilisce un rapporto, un legame.
Mi pare questo il metodo insegnato da Gesù:
condividere il cibo per condividere i bisogni,
tessere relazioni per costruire fraternità.