XIX edizione del Premio internazionale Città di Cassino ‘Letterature dal fronte’
“I nostri corpi, le nostre voci, la nostra libertà”
Nell’80° anniversario della distruzione di Cassino e Montecassino, Letterature dal fronte 2024, giunto alla 19ª edizione, sceglie un tema di straordinaria e bruciante attualità, la condizione femminile nelle guerre, raccontata da donne scrittrici. Una “letteratura femminile dal fronte” con un titolo-bandiera: “I nostri corpi, le nostre voci, la nostra libertà”. La presentazione è avvenuta nell’Aula magna dell’Università cassinate al Campus Folcara, il 26 gennaio, presenti molti studenti della Rete di scuole secondarie di secondo grado che partecipano all’iniziativa: Scuole di Cassino: IIS “Carducci”, scuola capofila, Liceo Scientifico “Pellecchia”, Liceo “Varrone”, IIS S. Benedetto, IIS “Medaglia d’Oro”, ITIS “Majorana”; e inoltre, partecipi da anni: il Liceo F. Petrarca di Trieste e la Scuola Italiana Statale di Atene, collegati in videoconferenza.
L’iniziativa, messa in opera dall’Associazione culturale “Letterature dal fronte – Conoscere le crisi dell’umanità per costruire la pace”, si è sempre posta questo importante obiettivo mirante alla pace, che va costruita, con pazienza, fiducia e coraggio, anche nei momenti più bui e difficili dell’umanità. Solo conoscendo le molteplici crisi di cui la guerra – ogni guerra, in ogni tempo – si fa portatrice, si può pensare a edificare la pace. E questo immane ed entusiasmante lavoro va fatto proprio con i giovani e dai giovani.
Ad aprire e coordinare i lavori è stata la prof.ssa Licia Pietroluongo, Dirigente della scuola capofila, che ha dato la parola alla prof.ssa M. Concetta Tamburrini, assessora comunale alla Pubblica Istruzione, la quale, oltre a portare il saluto del Sindaco e di tutta l’Amministrazione comunale, ha molto apprezzato e incoraggiato l’iniziativa, stimolando i giovani studenti ad ascoltare, riflettere in modo autonomo e farsi parte attiva con la forza e l’entusiasmo della loro età.
La prof.ssa Fiorenza Taricone, dell’Unicas, ha porto il saluto del Rettore Marco dell’Isola, impossibilitato ad intervenire per impegni istituzionali all’estero. A questo punto, la dott.ssa Clara Abatecola, Presidente dell’Associazione Letterature dal fronte, di cui è stata ideatrice e fondatrice nel lontano 2006, e da allora sempre attiva e presente, ha illustrato il programma di questo anno, che risulta un po’ diverso dagli anni scorsi. Infatti non è stata scelta la letteratura di un Paese, ma trasversalmente, la letteratura femminile dal fronte, per sentire dal lato delle donne racconti di guerra mai presenti sui libri di storia.
Nel presentare i libri selezionati, che gli studenti, facenti parte della giuria, dovranno leggere e valutare dando un giudizio ed un voto e quindi determinando chi sarà la vincitrice della XIX edizione del Premio internazionale Città di Cassino ‘Letterature dal fronte’, la Abatecola ha avvisato che stavolta non si tratta di romanzi bensì di “testimonianze”, esempi vissuti, sofferenze conosciute dal vivo, a rivelare quanto la nostra società non è ancora pronta a costituire una vera democrazia paritaria. Sono libri esemplificativi della condizione della donna nel mondo, come “un unico canto alla libertà”.
Il primo libro è di Cristina Lamb “I nostri corpi come campi di battaglia”, Storie di donne, guerra e violenza, ed. Mondadori: libro difficile, crudo, in cui la giornalista ha raccolto esempi vissuti in vari paesi.
Il secondo, di Gulbahar Haiti Way: “Sopravvissuta al Gulag cinese”, la prima testimonianza di una donna uigura, ed. Add. L’autrice racconta come lei, imprigionata e privata di ogni diritto e dignità, ha vissuto nei campi di “rieducazione”, prima sopravvissuta ai campi cinesi a testimoniare. La pubblicazione di questo libro comporta un terribile rischio che lei e la sua famiglia hanno deciso di assumersi perché la sua voce essenziale raggiunga l’Occidente e ne scuota l’indifferenza.
Il terzo, di Lale Guel: “Io vivrò”, ed. Mondadori, “storia della ragazza che ha sfidato l’Islam”, è di una ragazza turca di 23 anni, di famiglia musulmana che vive l’integralismo religioso e la tirannia patriarcale e paga un prezzo esoso per la sua libertà.
Infine il quarto libro, di Alessia Piperno, “Azadi” ed. Mondadori, “il racconto della viaggiatrice incarcerata in Iran”, narra l’esperienza incredibile di essere arrestata e rinchiusa nel carcere più duro di Teheran; appassionante, ha la forza della testimonianza ma anche la dolcezza della descrizione dei paesaggi conosciuti in Pakistan.
È stata poi la volta della prof.ssa Fiorenza Taricone, ordinaria di Pensiero politico e questione femminile, che ha parlato sul tema “Una lunga storia di libertà, femminismo senza confine”, ha illustrato ai giovani studenti, attraverso un excursus storico, il lungo e impervio percorso che le donne hanno dovuto intraprendere per affermare i loro diritti. Ha ricordato che i corpi delle donne ‘marocchinate’ furono una dolorosa arma di guerra, invitando a guardare anche oltre i confini, soprattutto dove la radicalizzazione del patriarcato e l’ossessività dei conflitti vanno ad aggravare la già drammatica condizione femminile. Lo ha fatto stimolando i ragazzi ad intervenire, ad esprimere le loro idee e a confrontarsi. È così che è scaturito un interessante dibattito, grazie ai numerosi interventi. D’altronde è questo lo stile e lo scopo di Letterature dal fronte, far conoscere ai giovani le crisi e i drammi passati e presenti e aiutarli a prenderne coscienza e a maturare le loro idee ed i loro comportamenti.
Adriana Letta