Nell’Ospedale “Santa Scolastica” di Cassino la Via Crucis con i malati, il personale e i volontari
Anche quest’anno il Vescovo Gerardo Antonazzo ha voluto portare la sua vicinanza ed il conforto cristiano a chi soffre e a chi si prende cura dei sofferenti, venerdì 8 marzo. Ha portato la Croce di Cristo sofferente attraverso le quattordici stazioni che meditano sui dolori della Passione di Cristo, partendo dalla cappella e percorrendo corridoi e reparti dell’Ospedale di Cassino. Erano con lui il Cappellano Don Mario Colella, responsabile diocesano della pastorale della salute, pazienti, personale medico e paramedico, volontari dell’Unitalsi. Una sosta di meditazione e preghiera ad ogni stazione, ovvero ad ogni momento di dolore sofferto realmente da Gesù che viene portato a morire. In un luogo simbolico come l’ospedale, già la presenza e la vicinanza di persone esterne e comprensive, giova ai degenti e ai loro familiari perché si sentono meno soli e anzi capiti e accompagnati nelle loro vicissitudini. La riflessione sui singoli momenti di sofferenza vissuti da Gesù aiuta ad immedesimarsi nelle infinite forme della sofferenza e della fragilità umana, andare nel profondo di sé stessi e scoprire non una risposta, tanto meno la risposta all’umano “perché proprio a me?”, ma un percorso possibile, sull’esempio di Gesù. La ferita può diventare una feritoia che fa passare la luce. Gesù, avendo accettato pienamente la condizione umana, soffre ma accetta con amore e per amore, offrendo tutto sé stesso al Padre per salvare gli uomini, tutti. È così che anche ognuno di noi può rasserenare la propria vita, trovare pace e addirittura gioia profonda del cuore, sia se sta dalla parte del sofferente sia dalla parte di chi lo assiste, da medico, infermiere, familiare, amico o volontario. Questa via, la Via Crucis, è l’unica strada, in fin dei conti, che unisce le persone tra loro, allevia il dolore e lo eleva fino al cielo. E non bisogna dimenticare, sottolinea il Vescovo Gerardo, che la vita non finisce con la morte, ma con il sepolcro vuoto, c’è la Resurrezione!
Adriana Letta