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4 Giugno 2024 – Commento al Vangelo

Martedì – 9ª settimana del Tempo Ordinario (Mc 12,1-12)

Parola del giorno: “E rimasero ammirati di lui.”

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso. Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello
che è di Dio, a Dio». E rimasero ammirati di lui.

 

I Farisei e gli Erodiani,
si sono momentaneamente alleati
per incastrarlo
con il discorso, con la parola!
La domanda l’hanno studiata bene.
Le parole sono potenti, possono ingannare,
possono “ammazzare” più della spada …
Gesù non si tira indietro,
dialoga sempre, è un uomo libero,
libero da qualunque seduzione di potere.
Anche Lui, Parola vivente, usa le parole
ma esse sono sempre “creatrici”,
valorizzano, bene-dicono, o, come in questo caso,
interrogano.
Rimasero ammirati di lui.
Ma non bastò a cambiare i loro cuori!