Cassino, Città Martire e Città della Pace, partecipa alla Fiaccolata per la Pace indetta dal Comitato art. 11
La città di Cassino, la sera di venerdì 5 luglio, si è mossa per dare forza e visibilità alla manifestazione che il Comitato cittadino art. 11 ha proposto per attirare l’attenzione e l’impegno della popolazione al problema della Pace e lo ha fatto mettendo in campo la tradizionale Fiaccola di San Benedetto che ogni anno, per la festa del Santo Patrono, viene portata in una capitale europea per ricordare gli insegnamenti del Santo Padre Benedetto, che 60 anni fa fu proclamato da Papa Paolo VI non solo Messaggero di Pace, ma anche Patrono principale d’Europa. La popolazione di Cassino ha subito, nella seconda guerra mondiale, la distruzione completa, insieme alla famosa abbazia di Montecassino: ha sperimentato tutti i mali della guerra, morte, distruzione, fame, paura, violenza… tanto da meritare il titolo di Città Martire ed ha ricevuto la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica per l’immane martirio subito. Nel dopoguerra ha pertanto sempre seguito una politica di pace e concordia tra i popoli, anche nei confronti dei popoli che avevano compiuto quegli scempi indicibili: ha promosso gemellaggi con molte città vittime di guerre ed è voluta diventare “Città della Pace”, secondo l’esempio benedettino che in ogni suo monastero pone all’ingresso, a grandi lettere, la parola PAX, è divenuta membro della Conferenza Internazionale delle città della pace, Gonfalone del Consiglio d’Europa. Quest’anno, ricorrendo l’80° anniversario della distruzione bellica, moltissime sono state le celebrazioni e le iniziative per ricordare le vittime della guerra, e conservare la memoria della città che fu e della civiltà e cultura che apparteneva alla popolazione che la abitava. E dunque è stato spontaneo per molti aderire alla Fiaccolata.
Partita alle 18.30 dal portone Pax dell’abbazia di Montecassino con la benedizione della Fiaccola portata dagli atleti del Cus Cassino (proprio come avviene nel mese di marzo ogni anno), è giunta in città presso la stazione ferroviaria in Piazza Garibaldi: lì si è radunata la gente, che ha percorso poi Viale Dante fino a Piazza Diamare. Era bello vedere, oltre le luci delle fiaccole, striscioni, bandiere, simboli che le varie associazioni e persone, anche diverse per età (numerosi giovani e bambini), per sensibilità e scelte politiche e religiose, portavano per esprimere il desiderio, anzi l’urgenza della Pace tra i popoli. Lo scopo indicato dai promotori era di “sensibilizzare i cittadini di Cassino e della Provincia di Frosinone sulla necessità di restare vigili e di far sentire la propria voce di fronte ai drammatici eventi in Ucraina e in Palestina, che hanno creato una grave tensione tra il blocco occidentale e il blocco orientale e degli Stati emergenti”.
Giunti in Piazza Diamare, cuore della città, si è fatta una sosta importante, con un momento interreligioso in cui prima l’Imam del Centro Islamico Culturale “La Luce” di Cassino Salah Ramadan Elsayed Abouelnour in arabo e poi Don Benedetto Minchella in italiano hanno letto una preghiera per la Pace.
Quindi il corteo, con in apertura la Fiaccola di S. Benedetto e le autorità partecipanti, ha ripreso il cammino percorrendo Corso della Repubblica, Via Enrico De Nicola e giungendo poi in Piazza De Gasperi presso il Monumento ai Caduti di tutte le guerre. I Ragazzi del Cus hanno con la Fiaccola acceso il tripode e alla luce di quella fiamma, reale ma anche fortemente simbolica, tutti hanno fatto cerchio intorno per ascoltare gli interventi, coordinati dal Prof. Giuseppe Troiano. La dott.ssa Antonella Capaldi ha spiegato le ragioni del Comitato art. 11 del ripudiare la guerra, come dichiara la Costituzione Italiana; a nome del Sindaco ha parlato il consigliere dr. Andrea Vizzaccaro; poi ancora l’Imam Salah Ramadan Elsayed Abouelnour, il Medico pediatrico dott. Yousef Salman, rappresentante della Mezza Luna Rossa del Lazio, Don Benedetto Minchella, che ha ricordato che Gesù risorto la prima parola che ha detto agli apostoli è stata la Pace, che ha consegnato loro come preziosa eredità. Sono seguiti altri interventi di deputati, come Ilaria Fontana, Francesco Mari e dell’eurodeputato Dario Tamburrano. Da diverse angolazioni, hanno tutti ribadito la necessità di porre fine alle guerre in atto o ancora sotterranee, affinché sia ristabilito in Europa, in Medio Oriente e nel mondo in generale un clima di concordia e di cooperazione internazionale, rispettoso di tutti i popoli e del loro diritto allo sviluppo e al benessere e siano riaffermati nei rapporti internazionali e tra le grandi potenze i principi sanciti nella Carta delle Nazioni Unite, a cominciare dal “ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Adriana Letta