Una festa speciale, che celebra la famiglia e la Vita
Una festa diversa dalle altre, la festa di S. Anna, sempre più profondamente sentita da numerose persone, perché sentita come una festa di famiglia, semplice ma importante, che coinvolge davvero tutti: le nonne, i nonni (perché nello stesso giorno si festeggia anche S. Gioacchino, padre di Maria e nonno di Gesù, anche se S. Anna finisce per prevalere), le mamme, i bambini e i ragazzi, la famiglia nel suo insieme, la trasmissione di valori che la famiglia è chiamata a fare e dunque il bene della società, il mantenimento della coesione familiare e sociale. Troppo? No di certo, come spiega il Parroco della chiesa di S. Antonio da Padova in Cassino, Don Benedetto Minchella, che da tanti anni ha restaurato e fatto crescere la festa. Anno dopo anno, con le sue parole fa capire a tutti l’importanza della genitorialità, della famiglia e di tutti i suoi componenti. La nostra sensibilità a certi valori e tradizioni, ha detto nell’omelia della festa a Cassino il 26 luglio, dipende da ciò che abbiamo recepito da piccoli in fatto di valori e priorità. Oggi tanti adulti e anziani si lamentano dei giovani, che appaiono loro non educati, non abituati a nessuna forma di sacrificio e di responsabilità, distratti ed egocentrici. Ma che cosa fanno gli adulti e gli anziani per i giovani? S. Anna, Mamma della Vergine Maria, le ha insegnato a conoscere e a seguire sempre la Parola di Dio: anche la nostra statua, che viene portata in processione in questa giornata, rappresenta Maria, ancora bambina, che chiede spiegazioni alla Mamma, che a sua volta risponde per seminare nella mente e nel cuore della figlia le cose più importanti della vita. E i nonni di oggi lo fanno?
In tal modo la devozione ai Santi diventa non vuota credulità al limite della superstizione, ma conoscenza di una spiritualità intensa e vissuta con impegno, e sforzo di imitare la vita di quella persona che, proprio in forza del suo impegno nella vita spirituale, è stata riconosciuta Santa dalla Chiesa. Raggiungere questa consapevolezza spinge a compiere con serietà e con fede i gesti della tradizione: nel giorno di S. Anna, infatti, non ci si limita più a scambiare gli auguri tra le persone che ne portano il nome o un nome composto e simile, ma sempre più famiglie portano i loro bimbi, piccoli e anche piccolissimi (quest’anno il più piccolo aveva appena 7 giorni di vita!) a ricevere la benedizione con la protezione di Sant’Anna. La statua della Santa, infatti, viene esposta con onore vicino all’altare con accanto una culla: lì le mamme depongono il loro piccolo, il sacerdote lo benedice e un familiare, in genere la nonna, lo “raccoglie”. I più grandicelli la ricevono in piedi.
Per tutta la giornata è stata una continua “processione” di famiglie che portavano in chiesa i bambini e magari, con naturalezza cristiana, lasciavano anche un’offerta per i bimbi bisognosi. Così cresce la sensibilità verso gli altri e il senso di responsabilità che si traduce in solidarietà.
Il programma religioso di quest’anno ha visto la Messa vespertina celebrata con solennità all’aperto, dopo che in processione, accompagnati dalla musica della Banda Don Bosco del M° Marcello Bruni, ci si è portati in Piazza Nicholas Greene, dove è stato apparecchiato l’altare, con le decorazioni dai colori giallo-verdi della Santa, le sedie per i fedeli e la culla, naturalmente. Infatti anche nella Messa, dopo l’omelia, si sono avvicinate alla culla diverse mamme per far benedire i loro bambini, e anche mamme in attesa, con il loro bimbo ancora nel grembo. Un momento suggestivo e commovente. Appariva proprio come una dimostrazione di fatto della bellezza, della forza e dell’importanza della famiglia e della vita, valori a cui vale davvero la pena dedicarsi.
Al termine, i fuochi pirotecnici hanno concluso gioiosamente la celebrazione, poi – sempre in processione – i portatori hanno ripreso la statua sulle spalle, e i celebranti, con il seguito di fedeli (perché la Nonna di Gesù, essendo anziana, non si può mandarla in giro da sola la sera!…), hanno fatto ritorno in chiesa. A chiusura della festa, per rallegrare i presenti, ha movimentato la serata il Ballo in piazza con la “Band da sballo”.
Adriana Letta