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4 Settembre 2024 – Commento al Vangelo

Mercoledì – 28ª settimana del Tempo ordinario (Lc 4,38-44)

Parola del giorno: “Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto.”

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

 

Gesù non si risparmia, non si nega all’incontro
né con i singoli né con la folla.
Ma di notte o di mattina presto
sente il bisogno di contattare il Padre
in un incontro di preghiera profonda
che è possibile solo lontano dai rumori
e dall’invadenza degli altri.
Come potrebbe essere diversa la nostra giornata
se anche noi la iniziassimo rientrando in noi stessi
e mettendoci in atteggiamento di ascolto.
Troppo spesso lasciamo che le cose da fare
ci fagocitino e, andando di qua e di là senza tregua,
ci troviamo divisi in mille cose
e finiamo per non essere più utili
né agli altri né a noi stessi.