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Da 60 anni S. Benedetto Patrono primario d’Europa

La città di Cassino celebra il 60° anniversario da quando S. Paolo VI, venuto a Montecassino e a Cassino, proclamò San Benedetto Patrono primario d’Europa

 

Il 24 ottobre 1964 a Cassino pioveva, ma ciò non impedì al Papa S. Paolo VI di recarsi la mattina a Montecassino per consacrare la Basilica Cattedrale finalmente ricostruita, com’era e dov’era, dopo venti anni dalla distruzione e – cosa del tutto eccezionale – di recarsi nel pomeriggio in visita a Cassino e in particolare presso la chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista, anch’essa appena ricostruita.

Ebbene, sabato 19 ottobre la città di Cassino aveva organizzato una commemorazione di quell’evento e anche stavolta la pioggia ha interferito: ma l’unica modifica apportata al programma è consistita nel rinunciare alla sfilata del Corteo Storico “Terra Sancti Benedicti” per le vie della città e restringere il tutto all’interno della chiesa. E così è stato. Quando la chiesa si è riempita di cittadini e di fedeli, in prima fila il Sindaco Enzo Salera con una nutrita rappresentanza di amministratori, ha fatto ingresso scenograficamente il Corteo Storico, seppure in numero ridotto, con tutte le sue componenti: nobili, damigelle, popolani, militi, che si sono posizionati a fare da cornice alla folla presente. A presentare la serata ben tre giornalisti: Elena Pittiglio, Michele Giannì e Laura D’Onofrio, con il loro affetto di sempre nei confronti dell’Abbazia, di Cassino e del Corteo. Alla presenza dell’Abate di Montecassino D. Luca Fallica e del parroco Don Giovanni De Ciantis, hanno fatto memoria di quel giorno tanto importante per la Cassino rinata di allora, che ancora cercava di riprendersi dalla terribile distruzione provocata dalla guerra che aveva completamente distrutto tanto la gloriosa Abbazia quanto la città. I ricordi si sono fatti anche più intimi e di sapore familiare quando Elena Pittiglio, la cui nonna abitava proprio di fronte alla chiesa, ha ricordato i racconti che da piccola sentiva di quel giorno straordinario, in cui il Papa volle far sentire alla popolazione la sua vicinanza pregando insieme e, nonostante piovesse, percorse le strade con la macchina scoperta.

Il Corteo Storico ha compiuto il rito dell’offerta del Cero all’Abate Luca, omaggio tradizionale in segno di deferenza e fedeltà al Santo Padre Benedetto e in chi lo rappresenta. Il Coro S. Giovanni Battista Città di Cassino, diretto dal M° Fulvio Venditti, ha eseguito il bellissimo canto “Lucida gemma” dedicato a S. Benedetto, con la consueta maestria. Brevi danze medievali eseguite dalle damigelle e dalle popolane del Corteo Storico hanno rallegrato con la loro grazia e freschezza il pubblico prima dei discorsi.

Quando l’Abate ha preso la parola, ha osservato come S. Paolo VI visitò l’Abbazia di Montecassino, luogo di culto e di preghiera per eccellenza, e pregò con i monaci, poi volle scendere a Cassino, luogo della vita amministrativa, sociale, culturale, e pregò con il popolo, mettendo in pratica perfettamente la Regola benedettina: Ora et labora. Padre Luca ha poi ricordato che quel giorno il Papa proclamò San Benedetto Patrono primario d’Europa. Questo significa che San Benedetto è diventato l’intercessore presso Dio di tutta l’Europa, dove i suoi monaci avevano diffuso lavoro, cultura, preghiera salvandola dalla forte crisi di decadenza e contribuendo al fiorire di una nuova civiltà. Se grande è l’impegno del Santo, grande deve essere anche il nostro impegno di pregare il Santo perché interceda per noi presso Dio.

Dal canto suo Don Giovanni De Ciantis ha voluto mostrare al popolo riunito in chiesa una “sorpresa”, il dono che S. Paolo VI offrì alla Parrocchia: un calice bellissimo, conservato oggi davvero come una preziosa reliquia, donata da un Papa proclamato Santo. Poi ha citato la targa marmorea apposta nella chiesa vicino al portone, che in latino spiega l’evento di 60 anni fa e di cui ha letto la traduzione italiana perché tutti capissero.  Don Giovanni ha porto il saluto affettuoso del Vescovo Gerardo Antonazzo, impossibilitato a partecipare per un impegno pastorale preso da tempo, le Cresime, mentre nella conferenza stampa di presentazione della commemorazione, era stato presente insieme all’Abate. Infine, mostrando il ritratto di S. Paolo VI esposto in fondo alla chiesa al di sopra del portone, ha raccomandato di alzare sempre gli occhi lì prima di uscire, per pregare il Santo Papa che visitò questa chiesa.

Dopo aver ricordato gli appuntamenti a Montecassino del giorno 24, non restava che immortalare la serata dedicata a San Benedetto e a S. Paolo VI con una foto di gruppo perché restasse testimonianza e ricordo di un momento particolarmente raccolto di memoria, di impegno e di preghiera.

Adriana Letta