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A Roma l’esperienza formativa della scuola teologica diocesana

Una visita guidata alla Biblioteca Apostolica Vaticana, alla mostra “il libro e lo Spirito” e presso la Basilica di San Pietro

 

Si potrebbe definire “una giornata particolare” e non certo per riferirsi al titolo del film omonimo, ma solo per indicare la visita guidata in Vaticano del giorno 30 Novembre u.s.  Una visita programmata nei minimi particolari dal nostro Vescovo Gerardo, dal Vicario don Nello e dalla Segretaria Iole, nell’ambito del programma di formazione della Scuola di Teologica per laici “San Tommaso d’Aquino”. Una visita particolare, allietata anche dalla bella giornata, sia pure con la frizzante temperatura, che faceva da contrappeso al calore dei nostri cuori, per l’emozione e per aver trascorso una giornata all’insegna della cultura, ma soprattutto dello Spirito. Tutto si è svolto secondo il programma: visita alla Biblioteca Apostolica Vaticana; visita alla mostra “il libro e lo Spirito”, esposizione di manoscritti di San Tommaso d’Aquino e di San Bonaventura da Bagnoregio, ambedue guidate e illustrate da espertissimi funzionari della biblioteca. Terza tappa, la visita della Basilica di San Pietro, guidata, illustrata e meditata da Mons. Tiziano Ghirelli, Canonico Vaticano, del Capitolo di San Pietro. Descrivere lo stupore e la visione ieratica che si avverte, appena si entra nelle ampie sale della biblioteca, è piuttosto difficile, se non lo si prova direttamente e personalmente. Estasiati e attoniti, non solo per la ricchezza finemente barocca delle volte e delle pareti affrescate, ma anche perché è stato possibile un bel tuffo nella storia, attraverso le adduzioni, trasformazioni e costruzioni del Papa Sisto V (1521-1590), il Papa marchigiano, che trasformò Roma attraverso un rivoluzionario programma di ammodernamento, in soli cinque anni di pontificato (1585 1590). Fu infatti proprio Papa Peretti che diede inizio alla costruzione della nuova Biblioteca Apostolica, dandone l’incarico al famoso architetto Domenico Fontana. Fu necessaria la nuova costruzione della biblioteca, perché libri e codici erano aumentati in forma esponenziale, tanto che la vecchia biblioteca non poteva più contenere. Il Papa Sisto V volle arricchire il patrimonio culturale e spirituale della Chiesa, profeticamente convinto che la continuità della Chiesa e dei suoi fondamenti teologici si esprime anche attraverso l’arte e l’architettura. Come ci avrebbe spiegato poi Mons. Ghirelli, nei due secoli occorsi per la costruzione della Basilica, si sono intrecciati avvenimenti e alternati Pontefici, ma tutto è stato decretato all’insegna della continuità, sostenuta dallo Spirito Santo. Abbiamo, dunque, respirato il silenzio e ci siamo nutriti di Spirito, anche attraverso la storia affrescata sulle pareti con le immagini dei vari Concili, che hanno segnato la vita e la Dottrina della Chiesa. Suggestiva e piena di fascino, la sala di lettura, sulla cui parete principale campeggia la statua di San Tommaso d’Aquino, seduto in cattedra, quasi a vigilare sugli studiosi, che si avvicendano nella consultazione dei testi. In questa sala ci siamo sentiti un po’ a casa nostra, sotto lo sguardo vigile del “Doctor Angelicus”. Dalla Biblioteca Vaticana Apostolica, i gruppi si sono portati nella sala della mostra il “libro e lo Spirito”, dove gli stessi funzionari hanno illustrato i manoscritti di San Tommaso e di San Bonaventura, contemporanei nella vita come nella morte. Il primo, infatti, muore il 7 Marzo del 1274, mentre si reca al Concilio di Lione, dove era stato invitato nella sua qualità di teologo esperto. San Bonaventura lo seguirà alcuni mesi dopo, il 15 Luglio del 1274. I manoscritti che tanto abbiamo ammirato e davanti ai quali si rimane in religioso silenzio, ci hanno catapultati in una dimensione d’altri tempi, remoti e sconosciuti, e hanno trasmesso non solo emozioni, ma soprattutto lo Spirito, dove lo spazio e il tempo, sia pure nella continuità storica, si annullano, dando forma e vita alla scienza di Dio, espressa nella “Summa Theologiae”, del nostro conterraneo, il Dottore Angelico, diventata il fondamento della teologia. La giornata si è conclusa con la terza tappa e cioè con la visita alla Basilica di San Pietro, guidata da Mons. Gabriele Ghirelli, persona dalla comunicativa semplice, dotta e penetrante, che ha dato spazio a margini di silenzio per la riflessione personale e per le domande dei partecipanti. Dalla restaurata Cattedra di San Pietro, bella e maestosa, al Ciborio, altare della gloria, semplice e austera del Bernini, su cui vigila la Colomba dello Spirito Santo, fino alla Pietà di Michelangelo e alla tomba di San Pietro, il pezzo forte di questa visita unica nel suo genere. Sulla tomba Di Pietro, il nostro primo Papa, abbiamo pregato, con l’aiuto del nostro Vescovo e abbiamo fatto la nostra autentica e sentita professione di fede. Un’emozione indescrivibile, indicibile, mistica, che si può solo sentire con il cuore, come il più bel segno che rimane dentro, sempre inespresso, ma sempre più rinnovantesi. Che dire? Ormai si erano fatte 16:00 e non c’eravamo neanche accorti dei morsi della fame, che reclamavano cibo, tanta la gioia e l’emozione per questa indimenticabile giornata, salutata dal nostro Vescovo con la preghiera comunitaria del mattino e conclusasi con la recita del Vespro, quale ottimo inizio di questo periodo di Avvento. Credo che ciascuno di noi abbia portato nella propria famiglia, e non solo, questa gioia che sicuramente ci è rimasta nel cuore, dove rimarrà scolpita come in uno scrigno. Grazie al nostro Vescovo, che, uno di noi, ci ha guidati con paterna saggezza; un grazie ancora a don Nello, per tutto il lavoro organizzativo, coadiuvato, nella sua opera, dalla cara Iole, ottima e tenace Segretaria della Scuola Teologica.

Aldo Gervasio