Cassino, la comunità parrocchiale di S. Pietro Apostolo festeggia la riapertura della chiesa dopo i lavori di ristrutturazione
Non abbiamo solo pulito e rimesso a posto il tempio, ma qui viene restaurata la nostra fede
Ebbene sì, dopo i lunghi mesi di lavori resisi necessari ed urgenti per consolidare e ristrutturare la chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo a Cassino, è giunto il gran giorno, tanto atteso, di riapertura della chiesa. Con uno sprint finale l’impresa è riuscita a completare gli ultimi interventi e riconsegnare alla parrocchia l’edificio sacro. A questo punto la comunità parrocchiale, spronata dal parroco Don Nello Crescenzi, si è tirata su le maniche e molte persone di buona volontà hanno lavorato con abnegazione ed entusiasmo, sacrificando tutto il proprio tempo libero, per ripulire e riattrezzare la chiesa e renderla pronta per le celebrazioni. Un tour de force incredibile, che ha unito i parrocchiani come non mai. Ed è avvenuto quasi un miracolo: tutto è stato fatto in soli due giorni e mezzo. La sera del 6 dicembre, alle 19.15 sulla scalinata della chiesa la Banda Musicale Don Bosco diretta dal M° Marcello Bruni ha iniziato a suonare e la gente si è radunata numerosa davanti alla chiesa ancora chiusa. Il Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, accolto da Don Nello e Don Cristian, ha sostato in ascolto e applaudito i bravissimi musicisti.
Poi, indossati i sacri paramenti, ha salito le scale con i concelebranti e i ministranti, fermandosi, come di rito, davanti al portone chiuso, al quale, dopo preghiere e letture, ha bussato con il pastorale perché si aprisse. Così, spalancati i battenti, la chiesa ha sorpreso ed emozionato i numerosi intervenuti, mostrando tutta la sua nuova bellezza: appare più luminosa, spaziosa, aperta e accogliente. Poche ma efficaci le modifiche, che rendono più ordinato e razionale il posizionamento della sede, dell’organo, degli oggetti liturgici e facilita la visione ai fedeli. Soprattutto colpisce il nuovo collocamento del bellissimo Crocifisso, posto ora al centro, davanti al bel dipinto che gli fa da sfondo: in tal modo attira immediatamente lo sguardo di chiunque e sembra più che mai parlare al cuore.
Mentre la Corale di S. Pietro, diretta dal M° Sonia Miele, eseguiva i canti di ingresso, il Vescovo è entrato aspergendo i fedeli e tutte le parti del sacro edificio; poi, giunto all’altare, lo ha incensato e ha dato inizio alla Celebrazione Eucaristica. A concelebrare con lui erano intervenuti diversi sacerdoti della Zona pastorale di Cassino, a fare servizio all’altare diaconi ed i seminaristi diocesani dell’anno propedeutico.
Presente il Sindaco di Cassino Enzo Salera, con una buona rappresentanza dell’Amministrazione cittadina; presenti anche l’architetto e direttore dei lavori Francesco Livio Rossini e i responsabili della Ditta esecutrice San Luca Soc Coop. Dopo la liturgia della Parola, il Vescovo ha pronunciato l’omelia cominciando col ringraziare Don Nello e Don Cristian ed ha osservato che certo, è molto impegnativo restituire al tempio materiale lo splendore, ma è più difficile far avanzare la luce nei cuori. La Parola ascoltata con la pagina del Vangelo di Matteo (9,27-31), ha detto, è l’esplosione della luce nel mondo: infatti parla dei due ciechi che chiedono a Gesù, per prima cosa, di “aver pietà”, lo fanno gridando forte. Essi si fidano di Gesù, credono in lui, lo riconoscono come Messia. Lo incontrano per strada e non si lasciano sfuggire l’occasione, ma non si scoraggiano quando Gesù risponde con una domanda, non mollano. Non basta credere in Dio, bisogna gridare a Lui, non mollare. Quando Gesù entra in una casa continuano a seguirlo, gli si avvicinano: la strada non basta, bisogna entrare in casa, nella chiesa di Dio. È nella fede della Chiesa che si fa esperienza di fede. Quando Gesù chiese loro: «Credete che io possa fare questo?» rispondono di sì e allora Gesù li tocca dicendo “Avvenga per voi secondo la vostra fede” ed essi guariscono. È emozionante e bello, lo stiamo vivendo anche noi stasera. Gesù raccomanda di non dire niente a nessuno perché la gente non pensi che lui è solo un taumaturgo, ma i ciechi guariti sentono il bisogno di testimoniare la propria fede. Stasera, ha concluso, c’è una comunità: non abbiamo solo pulito e rimesso a posto il tempio, ma qui viene restaurata la nostra fede, per diventare senza macchia e senza ruga. È così che ci prepariamo alla festa dell’Immacolata.
Al termine della Messa, prima della Benedizione conclusiva, Don Nello ha preso la parola per ringraziare tutti: Dio, il Vescovo, i Sacerdoti e seminaristi intervenuti, coloro che hanno progettato ed eseguito i lavori, le autorità intervenute, Don Cristian e soprattutto la comunità, che si è stretta e compattata per riuscire ad essere pronti per questa indimenticabile giornata: così, da una “bella chiesa” si passa ad una chiesa-comunità bella e coesa. Ha voluto poi dedicare la chiesa così ben rinnovata ai bambini e ai ragazzi del quartiere Colosseo, come fece anche per la chiesa di S. Angelo in Theodice: toccherà a loro prendersi cura della chiesa, non solo dell’edificio materiale, ma soprattutto della comunità parrocchiale per farla crescere nel modo migliore. A sua volta Don Cristian, a nome anche di tutta la comunità, ha voluto ringraziare di cuore Don Nello come padre e guida della comunità.
In un clima gioioso e davvero fraterno, la giornata si è conclusa con un momento comunitario di festa, anche questo frutto di intensa collaborazione comunitaria; la bella torta finale portava la scritta non certo casuale “Avvenga per voi secondo la vostra fede”. È stato un momento indimenticabile, perché frutto di una collaborazione responsabile di tutti che ha davvero reso una sola famiglia quella “famiglia di famiglie” che è la Parrocchia.
Adriana Letta