“Nati per cose grandi: amare ed essere amati”
Intorno a questa frase di Madre Teresa, si è sviluppato un interessantissimo e ricco percorso
Allestire un presepe nella scuola non è semplicemente tirar fuori le statuine, la capanna e qualcos’altro dell’anno precedente e posizionarli al meglio per far bella figura. Nel caso dell’IIS “Carducci” di Cassino, che comprende il Liceo Classico ed il Liceo Artistico, è un impegno che richiede un “Progetto” e quindi tempo, inventiva, studio, riflessione, conoscenze e competenze, anche nel campo dell’IA, l’Intelligenza Artificiale. Il Docente di Latino e Greco Don Aniello Crescenzi e i docenti di religione, insieme con gli alunni, hanno scelto un tema di partenza e quest’anno lo hanno pescato nel discorso che Madre Teresa di Calcutta proferì alla consegna del Nobel per la Pace, facendo propria la frase: “Nati per cose grandi: amare ed essere amati”. Da questo imput sono partite le loro ricerche, che hanno portato a idee e proposte che hanno ampliato il discorso a 360°, attingendo all’attualità come al passato, dalla musica alla storia alle letterature, antiche e moderne. La familiarità dei liceali classici con il mondo greco-romano e quella degli artisti con l’arte di tutti i tempi e gli strumenti di tutti i tipi, hanno infine portato ad un percorso davvero interessante e decisamente bello, in cui ognuno si poteva ritrovare. Il motivo religioso del Natale, in cui si celebra la nascita di Gesù per Amore, l’Amore più disinteressato e universale, si è intrecciato con lo sguardo dei classici, che non hanno conosciuto Cristo: Seneca che, citando Aristotele, conferma che l’uomo è nato per compiere molte imprese grandi ed importanti, ma non è vero che il tempo della vita è troppo breve, è che noi umani ne sprechiamo molto in cose futili, mentre la vita deve essere impegnata nel migliore dei modi. Hanno citato Sofocle, che nell’”Antigone” fa dire alla protagonista: “Sono nata non per odiare, ma per amare“. Se l’amore è una forza vitale e universale, una forza cosmica, non si poteva non citare Lucrezio, con il famoso Inno a Venere, dea dell’amore, vista come il principio creatore e generatore della vita e dell’armonia in tutto l’universo; e con la descrizione di Marte, dio della guerra e Venere, per dimostrare la superiorità della potenza generativa dell’amore rispetto alla forza distruttiva della guerra. Hanno citato anche Giovanni Verga in “Storia di una capinera”, romanzo sul contrasto tra l’amore e le convenzioni sociali. Un discorso unico e ben strutturato, letto a turno da tanti ragazzi e ragazze e intervallato da canzoni a tema, molte: “Happy Christmas”, “Meraviglioso”, “Viva la vida” e “Il mio canto libero”; tutte cantate dalle belle e fresche voci e accompagnate dal suono di un violino, un flauto ed una chitarra. Davvero bravi tutti, meritatissimi gli applausi scroscianti.
Le pareti dell’atrio del Liceo erano “parlanti” grazie alle immagini significative e pregnanti sui diritti umani, sempre legate al filo del discorso. Un primo quadro “L’annuncio di una Buona Notizia, il Diritto alla pace”, era dedicato all’Annunciazione, quando a Maria, “Benedetta fra tutte le donne”, viene annunciato che diventerà madre di Gesù; questa scena, dipinta a mano e che rappresenta un Evento che ha cambiato il corso della storia, viene accostata ad una foto chiesta all’IA, in cui un palestinese chiede la mano ad una ragazza israeliana, immagine che “sfida ogni pregiudizio, va al di là di ogni divisione fra i popoli, di ogni distinzione di fede religiosa e abbatte qualsiasi muro o divisione”.
Un secondo quadro a due immagini, “La condivisione di una Buona Notizia, il Diritto alla Libertà” riguarda la visita di Maria ad Elisabetta, tutte e due incinte: anche qui si accosta un’immagine fornita dall’IA, in cui due ragazze, una della Corea del Sud e una della Corea del Nord, con tenerezza condividono via social la gioia della loro gravidanza: auspicio che un giorno possano crollare tutte le dittature e ogni limitazione delle libertà personali.
Infine, nel terzo quadro, “La Buona Notizia si incarna e nasce – Il Diritto alla Vita”, la Nascita di Gesù è anch’essa affiancata da tre foto riguardanti la vita: nascente, in pericolo, diversamente abile, fragile, con la frase di Papa Francesco: “Il grado di progresso di una civiltà si misura proprio dalla capacità di custodire la vita”. La Nascita di Gesù dà senso e significato a ogni vita, da quella più efficiente a quella più fragile.
Una rappresentante del Liceo Artistico ha illustrato il lato artistico del lavoro e spiegato le scelte e le tecniche utilizzate, concludendo, in armonia con tutto quanto detto prima che “questo presepe non è solo un’opera artistica, è un invito a riflettere… Che il Natale non sia solo una festa, ma un momento per riscoprire ciò che davvero conta nella vita”. E infatti, ai piedi del presepe, pietre colorate riportavano frasi dei ragazzi “Sono nato per…”. Al termine, Don Nello ha benedetto il Presepe e la Dirigente scolastica prof.ssa Licia Pietroluongo ha ringraziato i ragazzi, i docenti e tutto il personale per la realizzazione di un progetto così benfatto. Parole di grande apprezzamento ha rivolto agli studenti l’assessora comunale Concetta Tamburrini, che li ha ringraziati in maniera sentita e convinta. Entusiasmo e soddisfazione per il grande lavoro svolto hanno invaso l’atrio del Liceo.
Adriana Letta