Una celebrazione per i papà e i loro bambini per capire l’importanza di un bel rapporto tra loro per una famiglia gioiosa e armonica
L’immagine di San Giuseppe sull’altare, una chiesa gremita in tutte le sue parti, perfino negli spazi dietro l’altare e, cosa davvero inconsueta!, con una stragrande predominanza di uomini e di bambini. Era la sera del 19 marzo, festa di San Giuseppe, il padre putativo di Gesù divenuto modello esemplare di tutti i padri del mondo e la parrocchia di S. Antonio a Cassino aveva dedicato la serata alla celebrazione di questo Santo tanto silenzioso ma tanto presente. Era l’occasione per far “riscoprire” ai bambini la figura del papà e ai papà l’importanza del loro ruolo di fronte ai figli, in un tempo in cui sembra che la gestione dei figli debba essere necessariamente tutta affidata alle mamme. E allora ecco la ragione dell’invito. Invito peraltro accolto da una moltitudine di famiglie o meglio di padri. Tutto era stato preparato nelle ore di catechesi parrocchiale con bambini e ragazzi, con i quali era iniziata una bella riflessione sul papà.
Cominciata la celebrazione della Messa, si sentiva un clima insolito, ogni papà aveva vicini i propri bambini e c’era raccoglimento e un senso di attesa. Clima insolito ma di grande gioia e fraternità. Dopo l’omelia, i papà sono stati invitati a porre le loro mani sulla testa dei bambini e hanno ricevuto una particolare benedizione perché possano essere per i loro figli forti punti di riferimento emotivo e morale. Momento forte, emozionante ma al tempo stesso di riflessione personale per “entrare” meglio nel tema della giornata. Quindi i ragazzi hanno consegnato al papà una speciale pagella compilata durante l’incontro del catechismo in cui hanno dovuto dare i voti al proprio papà circa l’amorevolezza e le caratteristiche (simpatia, sport, cucina, amore, intelligenza, pazienza, forza, guida…). È chiaro che hanno dovuto pensare, soppesare, valutare, per esprimere un voto per ogni voce. E quando gliel’hanno consegnata, è stato il papà a farsi un esame di coscienza, rendendosi conto di come il figlio lo vede… Davvero un sano esercizio per costruire un giusto rapporto in famiglia! Infine ogni bambino ha ricevuto dalle mani di Don Benedetto o Don Francesco un magnete con l’immagine di San Giuseppe Protettore dei papà e l’ha consegnato al proprio papà segnandolo sulla fronte con un segno di croce con il proprio pollice. Anche questo è stato un gesto importante per tutti e due, come quello di pregare tenendosi per mano, e quello di abbracciarsi, ha insegnato la reciprocità del rapporto. Padri e figli, davanti al Signore, si sono guardati con uno sguardo nuovo, più consapevole e attento, hanno capito quanto è importante l’affetto in famiglia, che sia nutrito di dedizione, rispetto, giuste regole e doveri per tutti per avere, in cambio, una gioia familiare molto più grande, perciò certamente ognuno in cuor suo avrà fatto buoni propositi per meritare, la prossima volta, voti migliori!… E l’immagine di San Giuseppe, per quanto silenziosa, parlerà al loro cuore e farà ricordare i propositi. Una gioia piena di armonia si è diffusa in tutta la chiesa, perciò l’assemblea non poteva sciogliersi, quindi… tutti in piazza per far festa con pizza e zeppole della tradizione per tutti.
Adriana Letta