Un nuovo anno è incominciato, ormai il 154° dell’Azione Cattolica, e dal primo di questi anni fino ai nostri giorni tante cose sono cambiate. In particolare dopo la pandemia che stiamo attraversando, la quale ci ha portati a stravolgere tutto delle nostre vite. Anche l’incontro diocesano del 5 dicembre non è stato del tutto consueto, tant’è vero che, al fine di rispettare ogni normativa anti-Covid, abbiamo avuto un incontro online con gran parte della diocesi da tre luoghi diversi: da Rocca d’Evandro nella parrocchia di San Giuseppe Casamarina, dalla Chiesa Concattedrale di Cassino e dalla Chiesa di San Carlo in Isola del Liri. La veglia è stata animata da canti, preghiere e interventi tenuti da molti dei presenti e dalla lettura della parola del Signore grazie alla presenza dei sacerdoti assistenti che ci hanno accompagnato con le loro riflessioni. Alcuni potrebbero chiedere la motivazione di aver fatto quest’incontro in alcune parrocchie e non esclusivamente online. La risposta a questa domanda è molto semplice: avevamo tutti bisogno l’uno dell’altro. Sentivamo la necessità di rivederci e di pregare assieme il Signore affinché ci permetta di tornare agli incontri di una volta, dove i sorrisi degli altri si vedevano dai volti e non solo dagli occhi. Durante la serata di ieri mi ha colpito molto un pensiero espresso, spesso ci è capitato di aver dovuto attendere l’inizio di un canto o di una preghiera collettiva così da partire tutti insieme oppure, nel recitare, di dover rallentare per aspettare l’arrivo della voce di qualcuno o di accelerare per raggiungere quella di un altro; è la stessa idea che c’è nella nostra diocesi quella di vivere un viaggio tutti assieme aspettando i più deboli o accelerando per raggiungere i più lontani. Quest’inizio di cammino ormai si ripete da oltre cento anni ma ogni volta è sempre diverso e più entusiasmante, è come se rinnovassimo sempre la stessa promessa ma ogni anno con quel qualcosa in più che ci porta a migliorare sempre ed a rendere tutto più bello, come vedessimo sempre “A tutto campo”.
Marco Giuseppe Caringi