La conferenza di don Andrea Pantone su San Tommaso, cantore dell’Eucaristia
Martedì 2 aprile, don Andrea Pantone, parroco presso le parrocchie di Santa Scolastica in Atina Inferiore e San Ciro in Settignano e Direttore dell’Ufficio delle Comunicazioni Sociali della Diocesi, ha tenuto una conferenza su S. Tommaso d’Aquino, Cantore dell’Eucaristia. L’intervento si è inserito all’interno della Peregrinatio della Reliquia del Doctor Angelicus, che da due settimane sta toccando il suolo della Valle di Comino, in occasione dei settecento anni dalla sua canonizzazione e il 750° anniversario dalla morte. Don Andrea ha introdotto il suo discorso, offrendo ai presenti una breve sintesi della vita di Tommaso, citando i momenti più significativi che lo hanno condotto alla realizzazione della sua vocazione come appartenente all’ordine mendicante dei domenicani, seppur tra mille ostacoli e difficoltà. Ricordando ai presenti l’immane opera realizzata dal Santo, in qualità di intellettuale, teologo e filosofo, don Andrea ha concentrato la sua attenzione su un particolare forse poco conosciuto che ha caratterizzato l’aquinate. Questi, infatti, è stato anche l’autore di cinque inni (“Pange Lingua”, “Sacris Solemnis”, “Panis Angelicus”, “Verbum superunum prodiens” e “O salutaris hostia”), che, ancora oggi, accompagnano le celebrazioni e le adorazioni dedicate all’Eucaristia. L’intervento del relatore si è diviso, così, in due parti. Nella prima sezione, supportato da citazioni autorevoli e fonti storiche di rilievo, don Andrea è tornato alle origini dei canti eucaristici di San Tommaso, rinvenibili nel Messale Romano del 1570, redatti su volere di Papa Urbano IV, per onorare la solennità del Corpus Domini, celebrata per la prima volta nel 1264 ad Orvieto. Al termine di questa precisa esegesi storica, invece, don Andrea si è soffermato su una presentazione generale dei cinque inni, proponendo un commento puntuale del “Sacris Solemnis” e del “Pange Lingua”. In questo modo, i presenti hanno avuto l’occasione di contemplare la bellezza degli inni, così lontani nel tempo, eppure sempre attuali e, allo stesso tempo, conoscere un aspetto inedito della spiritualità del Dottore Angelico. Soprattutto, come aveva auspicato don Andrea all’inizio del suo intervento, entrare così in profondità nei testi che proprio Tommaso ha redatto, di certo, ha aiutato a comprendere “come stare davanti all’Eucaristia”.
Ivana Notarangelo