Nell’Aula Magna al Campus Folcara la cerimonia di Inaugurazione dell’Anno accademico 2023-2024
Inaugurato ufficialmente l’Anno Accademico dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale martedì 5 marzo. Imponente la cerimonia, gremita l’Aula Magna del Campus Folcara dove si è svolta, alla presenza di numerose autorità regionali e locali, di Rettori o rappresentanti di Rettori di molte altre Università, che intrattengono rapporti con l’Unicas. Visivamente, e ancor più attraverso gli interventi che si sono succeduti, si è presentato un quadro estremamente positivo dell’Ateneo cassinate, nato 45 anni fa, quando i sopravvissuti della distrutta Cassino l’avevano con fatica e coraggio ricostruita e sognavano per i loro figli e nipoti una università in loco. Così è stato ed ora appare aperta e motivata all’innovazione, alla internazionalità, a molteplici collaborazioni, al futuro.
L’inizio della cerimonia, dopo l’ingresso ufficiale dei docenti interni e dei Rettori e docenti ospiti, ha visto musicisti del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone eseguire l’Inno degli Italiani che ha fatto scattare tutti in piedi. Poi, dopo i saluti del Presidente della regione Lazio Francesco Rocca e del Sindaco di Cassino Enzo Salera, il Rettore Marco Dell’Isola ha fatto la sua relazione annuale, ha detto che questo 45° anno è stato “speciale” per il rilancio dell’università. Importanti i grandi risultati ottenuti: la crescita record di immatricolazioni non solo di studenti italiani ma stranieri, quest’anno ulteriormente aumentati: sono oltre 1500 studenti internazionali provenienti da più di 50 nazioni (quasi il 50% di essi proviene dal continente asiatico); l’ingresso nella prestigiosa alleanza europea EUT+, alleanza di 9 università d’Europa in cui l’Italia è rappresentata da Cassino, estremamente qualificata per formare studenti e cittadini europei, un vero campus interuniversitario. È stato creato un Centro linguistico di Ateneo, il CLA-C per studenti italiani e stranieri, potenziato l’housing universitario (oltre gli alloggi per studenti alla Folcara, è stato acquisito anche il complesso Janula Residence con altri 50 posti-letto).
L’Università si avvale della collaborazione di istituzioni, enti e imprese del territorio, favorendone l’identità storica e culturale, ma anche rendendolo internazionale. Le novità didattiche quest’anno sono all’insegna di tre “pilastri”, ha detto Dell’Isola: Internazionalizzazione, Inclusione e Innovazione. Si è promosso un orientamento capillare e progressivo grazie al Centro CUOri per gli studenti, ma si è pensato anche alla formazione continua: grande l’impegno dell’Ateneo per i corsi di formazione degli insegnanti. La ricerca ha raggiunto livelli di eccellenza, i progetti PNRR vanno avanti, come pure il trasferimento tecnologico. Inoltre, cosa assai importante messa in risalto dal Rettore è quella che definisce: “Oltre i confini del campus”: insieme a regioni e province limitrofe, si diviene fattore di innovazione e crescita sociale e culturale del territorio attraverso Arte, Musica, Teatro e Sport, Cultura della legalità, Economia del turismo e made in Italy, educazione alla sostenibilità. Il tutto mettendo sempre lo studente al centro, potenziando le infrastrutture e i servizi agli studenti, rilanciando le sedi di Gaeta e Frosinone. Dunque, ha concluso Dell’Isola prima di dichiarare aperto l’anno accademico 2023-2024: “gli Atenei rappresentino le vere autostrade che connettono l’Europa”.
Sono seguiti altri interventi, di Luigi Gaglione rappresentante degli studenti, che ha ricordato il prof. Gianrico Ranaldi prematuramente scomparso e Giulia Cecchettin per spronare tutti ad essere protagonisti di una società migliore; poi Livia Iannucci, per il personale tecnico-amministrativo, pienamente coinvolto nelle innovazioni. Come intermezzi sono stati eseguiti brani musicali sempre curati dal Conservatorio di Frosinone. Il prof. Luigi Ferrigno, Delegato del Rettore per il Trasferimento tecnologico, creazione d’impresa e spin-off, nella sua prolusione ha spiegato come oggi la società ha più che mai bisogno del contributo delle università perché sono necessari nuovi sforzi per tradurre le risorse intellettuali e scientifiche in nuovi prodotti e servizi che rispondano alle esigenze della società. Ha esposto alcuni elementi critici da superare per individuare soluzioni percorribili, auspicando una maggiore integrazione fra le tre missioni dell’università (didattica, ricerca e terza missione) e la disponibilità stabile di nuove figure professionali nell’Università.
Infine la lectio magistralis è stata tenuta dall’ing. Giuseppe Rossi, presidente dell’Ente Italiano di Normazione – UNI, che da tecnico, dopo aver tracciato l’evoluzione della normazione (alleato naturale delle Istituzioni), ha illustrato l’importanza di affrontare con responsabilità e con la collaborazione di tutti, ricercatori, tecnici, imprenditori, giuristi, i complessi processi di innovazione fino alla loro sperimentazione e normazione. In un processo decisionale consensuale, ha spiegato, circa 8.200 esperti suddivisi in organi tecnici specializzati, condividono conoscenze e valori, per trovare – tramite un processo democratico, indipendente, consensuale e volontario – risposte che non siano un compromesso al ribasso per accontentare tutti, bensì il “riconoscimento ragionato” della soluzione migliore che crea valore e beneficio per tutti. L’On. Antonio Tajani, ministro degli Esteri e Vicepresidente del Consiglio, non essendo riuscito a partecipare in presenza, ha inviato da remoto il suo saluto.
Nell’anno 80° dalla distruzione della Città, Cassino si ritrova, grazie all’Università, al centro di un processo di crescita e innovazione davvero promettente di cui andare orgogliosa.
Adriana Letta