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MATERNITÀ DIVINA – Omelia alla Vergine Maria Assunta, Cassino

Maternità Divina

Omelia per la celebrazione penitenziale e di ringraziamento

alla Vergine Maria Assunta in Cielo

Cassino-Chiesa Concattedrale, 9 luglio 2020

Cari fratelli e sorelle, amata Città di Cassino,

“l’aurora inonda il cielo / di una festa di luce, / e riveste la terra / di meraviglia nuova” (Inno delle Lodi). I primi raggi del sole filtrano nell’aria pura del mattino e indorano le vette dei monti, rivestendole di luce gioiosa; le ombre della notte fuggono: è il momento più bello e incantato di questo 9 luglio di ogni anno che accompagna le nostre anime dai timori e dalle inquietudini della vita alla serenità e alla fiducia nella protezione speciale di Maria. L’alba del 9 luglio di ogni anno riveste Cassino di “meraviglia nuova”. È la meraviglia tanto antica e sempre nuova di una Città che rinnova all’alba di questo giorno il suo inno di lode a Cristo, sole di grazia e luce di salvezza, e celebra con stupore le opere meravigliose da Lui compiute per la mediazione della Vergine Assunta.

Le restrizioni dettate dall’emergenza del coronavirus Covid-19, se da una parte limitano  alcune manifestazioni tradizionali in onore della Vergine Assunta, penso in particolare alla processione penitenziale sempre partecipata da una presenza incalcolabile di fedeli in preghiera e nel più assoluto raccoglimento spirituale, dall’altra non impediscono di esprimere soprattutto con la partecipazione a questa liturgia eucaristica la nostra riconoscenza e l’affetto straordinario del popolo cassinate verso la sua celeste patrona e protettrice. La difficile e sofferta esperienza vissuta nei mesi dell’assoluto isolamento nelle nostre famiglie, il diffuso pericolo di contagio, la paura dell’epidemia per la sua crescita inarrestabile, la tristezza per la morte di tante persone e il dolore di moltissime famiglie coinvolte, spalancano stamani le porte del cuore nel ringraziare il Signore per l’intercessione di sua Madre Assunta nella gloria del cielo che continua ad operare a nostra difesa e custodia lungo il pellegrinaggio terreno. Le persone che hanno interamente fatto propria l’ideologia del materialismo e del consumismo, e che credono solo alla scienza e alla tecnica, probabilmente non si rendono conto di quale potente difesa sia la preghiera nei confronti delle calamità naturali e dei crimini umani, e dei pericoli di ogni genere che minacciano la vita umana e la società nel suo complesso; così come ritengono che l’uomo sia l’artefice del proprio destino senza Dio, e che a lui solo spetta il compito di provvedere a se stesso, senza riconoscere null’altro al di sopra di sé. Per poi sentirsi umiliato nella sua impotenza e messo drammaticamente in pericolo da un nemico invisibile quanto potente come il Covid-19.

Alla Vergine Maria invece il popolo cassinate resta sempre riconoscente: Maria non ha abbandonato Cassino nei secoli passati quando la peste nel 1837 e il colera nel 1882 imperversavano e mietevano vittime e la Madonna Assunta ne ascoltò le preghiere e fece cessare il flagello; in tempi più recenti, ha dato prova della sua speciale consolazione materna quando il suo prezioso e sacro simulacro soggiacque alla distruzione della Città, rimanendovi semplicemente sepolto e poi recuperato l’8 agosto 1944 ad opera del parroco don Francesco Varone  e restituito felicemente e  solennemente alla pietà religiosa del popolo di Dio. Anche nei lunghi mesi segnati dalla tragedia dell’epidemia devastante in Italia e in altri 188 nazioni, abbiamo ripetutamente e insistentemente invocato la Vergine Assunta con la speciale Supplica a Lei rivolta con la fiducia e la confidenza di figli, ottenendo da Lei una conferma della sua sollecitudine materna verso la Città.  Pertanto, alle tragiche vicende storiche del passato nelle quali i cassinati hanno riconosciuto i segni prodigiosi della speciale protezione dell’Assunta sulla Città, con orgoglio spirituale potremo annoverare d’ora in poi anche quella dell’anno di grazia del Signore 2020 perché graziati dalla misericordia divina e preservati dalla minacciosa insidia dell’epidemia. E di questo noi siamo testimoni oculari. Scrive il Papa: “In questo modo, potremo uscire da questa crisi spiritualmente e moralmente più forti; e ciò dipende dalla coscienza e dalla responsabilità di ognuno di noi. Non da soli, però, ma insieme e con la grazia di Dio. Come credenti ci spetta testimoniare che Dio non ci abbandona, ma dà senso in Cristo anche a questa realtà e al nostro limite; che con il suo aiuto si possono affrontare le prove più dure” (Papa Francesco, 20 giugno 2020).

Cassino non dimentica, perchè la sua fede cristiana e mariana non tralascia di interpretare e riconoscere nelle drammatiche pieghe della storia che la riguardano fino ad oggi, la mano provvida della misericordia del Signore. Invito a continuare a pregare ancora con la Supplica rivolta a Maria al tempo del coronavirus: “In te, Vergine Assunta, riponiamo ogni speranza [ ] Preservaci da ogni male, guida il nostro cuore nel pentimento sincero dei peccati e accresci il desiderio di rinnovare la nostra vita seguendo il tuo esempio di madre e discepola” (Dalla Supplica all’Assunta). Nessuno di noi vuole vanificare il patrimonio di pietà mariana ereditato dalla ricca storia di fede della nostra Città: ai tanti segni di concreta consolazione ricevuti dalla maternità di Maria deve corrispondere il rinnovamento della nostra fede che non può soccombere sotto le macerie dell’indifferenza religiosa o della scristianizzazione procurata da un rigurgito pressante di paganesimo. L’intera Città, qui rappresentata anche dalle Istituzioni civili, desidera corrispondere con un rinnovato slancio di fede e concreto impegno per le opere buone della fede, alla scuola di un’autentica vita cristiana.

Il nostro atto umile di ringraziamento all’Assunta è gioiosamente illuminato in questa liturgia dalla Parola con la quale il profeta Osea (cfr cap. 11) rivela il volto materno di Dio: i suoi gesti, le sue parole, i suoi affetti e sentimenti sono squisitamente “materni”. Dio parla e si comporta con il suo popolo con la tenerezza di una madre verso i suoi figli: “…insegnavo a camminare tenendolo per mano … li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di loro per dargli da mangiare. Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione (riferito al fremito delle viscere materne).

Tale maternità di Dio si rivela in modo singolare nel cuore materno di Maria: le viscere della misericordia di Dio prendono casa nel grembo di questa straordinaria Donna e Madre, prescelta a sua volta come Madre di Dio. Anche le stupende orazioni della preghiera liturgica accostano oggi la maternità amorevole di Dio al cuore immacolato di Maria. Per questo la Chiesa senza alcun dubbio riconosce e si affida alla mediazione materna della Vergine come continuazione della provvidenza di Dio per i suoi figli: “Il popolo fedele ricorre con fiducia alla Vergine Maria, nei rischi e nelle ansie della vita, e incessantemente la invoca madre di misericordia e dispensatrice di grazia” (Maria Vergine, Madre e Mediatrice di grazia, Prefazio). Tutta l’opera materna di Maria è prova certa di una provvidenza d’amore che scaturisce dal cuore di Dio e ci raggiunge attraverso la tenerezza di Maria. E noi, popolo di Dio, possiamo affidarci fiduciosi, intrepidi, alla sua “missione materna di intercessione e di perdono, di protezione e di grazia, di riconciliazione e di pace” (Prefazio). Allora potremo continuare il canto di lode con cui abbiamo salutato l’alba del 9 luglio, e acclamare: “Fugge l’ansia dai cuori, / si accende la speranza:/ emerge sopra il caos / un’iride di pace” (Inno delle Lodi).

 

                                                             + Gerardo Antonazzo