Ad un mese esatto dalla sua celebrazione diocesana, la Giornata della custodia del creato è arrivata nelle Parrocchie.
Ad Aquino si è puntato tutto sul “ritorno alla meraviglia”
Cresce, a piccoli ma decisi passi, l’impegno delle comunità cristiane verso l’ecologia. Con due giorni, il 24 e il 25 settembre scorsi, in Diocesi è stata celebrata la XVII Giornata della Custodia del creato. Ad un mese esatto l’iniziativa è arrivata domenica scorsa nelle parrocchie. Tra queste la comunità della Basilica Concattedrale di Aquino, guidata dal parroco don Tommaso Del Sorbo, che ha voluto far vivere ai parrocchiani, alle famiglie e ai bambini la “Festa del creato” in un pomeriggio dedicato all’educazione alla sostenibilità e al rispetto ambientale. Cornice all’evento è stato il curatissimo parco dell’Oratorio parrocchiale, dove la manifestazione è cominciata dall’intervento del professore Francesco Rabotti – direttore diocesano della Pastorale Sociale e del Lavoro – sull’evoluzione della dottrina sociale della Chiesa fino all’enciclica Laudato si’, con cui papa Francesco ha ricondotto la crisi ecologica e sociale allo stile depredatorio dell’uomo consumista e al suo ateismo pratico che al contempo rimuove il Dio creatore dall’orizzonte di riferimento e riduce la creaturalità della persona umana. A permettere un’inversione di tendenza e una profonda conversione degli stili di vita è – ha affermato Rabotti – “il ritorno alla meraviglia” che può ridestare il senso della bellezza e della straordinaria unicità di ogni cosa creata e dell’uomo. Alla meraviglia ha fatto riferimento anche il vicario parrocchiale don Andrea Pantone, “atteggiamento primitivo grazie al quale l’uomo impara a parlare, a lodare e gioire per la bellezza del creato, la stessa che a San Francesco d’Assisi fece innalzare il suo Cantico delle Creature, il testo che ha inaugurato la letteratura in lingua italiana”. La Messa, rendimento di grazie per i benefici ricevuti dal Signore, concelebrata dai due sacerdoti di Aquino, con la preghiera di benedizione al “divino seminatore”, “al padrone dell’evangelica vigna”, al “Signore delle messi” e la piantumazione simbolica di un albero, ha costituito il culmine della prima parte della manifestazione.
Un momento di agape fraterna, reso possibile dagli operatori Caritas e ai membri dell’arciconfraternita della parrocchia provenienti dalla cappellania delle Valli d’Aquino, ha suggellato la “festa del Creato” nella semplicità della condivisione delle relazioni comunitarie.