Grande manifestazione civile della Città
che 78 anni fa ha subito la devastazione della guerra
Come in tante città italiane e del mondo intero, domenica 27, anche e a maggior ragione a Cassino, “Città della pace”, varie e molto partecipate sono state le manifestazioni di solidarietà all’Ucraina e contro la guerra. I Cassinati sanno bene che cosa significa la guerra, i loro padri ne hanno visto e subito tutti gli orrori, le ingiustizie, le morti e le terribili distruzioni, di cui ancora oggi, a tanti decenni di distanza, si vedono le cicatrici e le conseguenze. Perciò l’improvvisa e improvvida invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin, oltretutto proprio nel periodo in cui si commemora la distruzione dell’abbazia di Montecassino il 15 febbraio e della città di Cassino il 15 marzo 1944, ha fatto scattare nell’animo il desiderio, anzi il bisogno di alzare la voce e di lanciare al mondo un grido di Pace, un convinto No alla guerra.
Si è lavorato in tal senso sia a livello laico che religioso. Molte le scuole che hanno riflettuto sull’argomento, confrontando la storia con l’attualità. Gli studenti dell’ITIS “Ettore Majorana”, invitati a scrivere un personale pensiero su quanto sta avvenendo nell’est Europa, hanno espresso le loro profonde riflessioni che, scritte su biglietti, hanno poi “pubblicato” affiggendoli in piazza Diamare sul basamento della statua di S. Giovanni Paolo II antistante alla chiesa di S. Antonio, vicino alla Croce proveniente dalla Terra Santa. Uno di essi diceva: “La guerra è un posto dove giovani che non si conoscono e non si odiano sono costretti ad uccidersi”. Un altro, scritto da un giovane musulmano diceva: “Non sono i popoli che vogliono farsi guerra, ma sono i potenti che mandano sconosciuti a farsi guerra”. Non solo hanno contornato i loro fogli della bandiera della Pace e dei colori giallo-azzurri dell’Ucraina, ma hanno accettato l’invito e si sono raccolti in preghiera per la pace nel mondo e per le vittime della guerra. “Siamo certi – hanno sottolineato Don Benedetto e Don Francesco – che Dio ascolti il grido di questi giovani, perché nel loro cuore ci sono sentimenti di pace e di amore e non di odio e di violenza. Abbiamo scelto la Croce della Terra Santa, in quanto la vittoria sul male avviene se noi impariamo a guardare la Croce di Cristo”.
La mattina, su invito del Comune di Cassino, molte associazioni, cittadini, famiglie hanno con convinzione e in gran numero partecipato, nel Parco Baden Powell, alla grande manifestazione per la Pace, come grande risposta di Cassino: “No alla Guerra”. Davvero un comune sentire, un dissenso corale rispetto ai fatti sconvolgenti della guerra in Ucraina, uno sdegno forte contro violenza e prevaricazione, sventolati su bandiere, striscioni e manifesti. “Cassino dice No alla Guerra”. A dare voce e parole a questa indignazione generale e alla protesta, è stato il sindaco di Cassino, Enzo Salera, che ringraziando anche a nome di tutta l’Amministrazione Comunale, tutti i partecipanti, ha detto: “La nostra città di Cassino ha vissuto l’orrore della guerra e non poteva non essere presente a partecipare al dissenso, a questa tragedia che si è abbattuta al centro dell’Europa che riguarda l’invasione di una nazione indipendente. Ma come ha detto l’altro giorno il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a Norcia durante l’accensione della Fiaccola Benedettina, è una guerra che riguarda l’intera Europa, che riguarda tutti noi e quindi non possiamo essere silenti e assenti a partecipare con tutte le iniziative possibili per cercare di bloccare queste orrore che si è abbattuto in Europa. Da 77 anni vivevamo un periodo di pace grazie alla presenza e alla collaborazione dei popoli e delle Nazioni, che alla fine di quella immane tragedia che è stata la Seconda Guerra Mondiale hanno deciso di avviare un percorso di unione dell’Europa e manifestare la pace. Mai ci saremmo aspettati una guerra del genere, dopo un lungo periodo di pace… Siamo pronti ad accogliere i profughi che sono già in viaggio dall’Ucraina, offriamo loro tutta la nostra disponibilità ed accoglienza per fare fronte a questa emergenza. Questa manifestazione non ha colore e non ha bandiere politiche, ma è della città. Un grazie immenso a tutti coloro che hanno partecipato”.
Adriana Letta