Si è svolto nella vigilia della festa il tradizionale rito dell’Inchinata e dell’Incoronazione della Vergine Maria Assunta
La lunga preparazione alla festa dell’Assunta ha avuto un gran finale con la Novena celebrata e animata in Concattedrale, a turno, dalle diverse parrocchie della città e delle sue frazioni: S. Antonio da Padova, S. Giovanni B., S. Bartolomeo Ap., S. Pietro Apostolo, S. Antonino M. e S. Basilio V. in Caira, Sacra Famiglia, S. Maria della Valle e S. Giovanni B. in S. Angelo in Theodice. In tal modo tutta la popolazione cassinate ha avuto modo di pregare la Vergine Assunta con la propria comunità parrocchiale e quella ospitante. La sera di sabato 13, un momento suggestivo di preghiere è stata la fiaccolata “Luci per Maria” nelle strade adiacenti alla Concattedrale (v. prime 10 foto).
E si è giunti così alla attesa data del 14, tradizionalmente dedicata alla solenne Incoronazione dell’Assunta, tanto cara al cuore dei cassinati e che finalmente si è potuta celebrare in presenza di popolo, dopo gli anni degli impedimenti dovuti al Covid. Alle 11,30 presso Via del Foro le due processioni che avevano accompagnato, una la statua della Vergine Maria e un’altra quella di Gesù fanciullo, si sono congiunte e i portatori dell’Assunta hanno avvicinato la Madre al Figlio compiendo l’antico rito dell’Inchinata, cioè inchinandosi per tre volte, pur sotto il peso della statua, a significare che Maria si inchina davanti a suo Figlio che è Dio: gesto di profondo significato teologico. Poi, posizionate le due statue sotto il palco che era stato allestito con i colori mariani bianco-celesti, un breve liturgia della Parola e le riflessioni e preghiere guidate dal vescovo Gerardo Antonazzo hanno preparato l’altro rito della vigilia: l’Incoronazione. È stata porta al Vescovo la corona d’oro e lui, dopo averla alzata al cielo, con commosso rispetto, con amore, con trepidazione, l’ha posta sul capo dell’Assunta, mentre alcune bianche colombe, lasciate libere, hanno lietamente svolazzato intorno alla statua. Toccante il bacio del vescovo all’Assunta, come di un figlio alla Madre. E intanto la gioia e l’emozione di tutti si esprimevano con applausi, fuochi d’artificio, lancio di bigliettini colorati inneggianti a Maria. Una vera festa di popolo, più partecipata e commossa che mai, dopo la forzata interruzione di due anni. Erano presenti, come di consueto, le autorità cittadine, che hanno poi seguito la processione che ha ricondotto – sotto un sole cocente, ma così è sempre stato e quest’anno nessuno si è lamentato – le statue in Concattedrale, con uno scampanio festoso che faceva vibrare ancor più i lunghi nastri azzurri che collegavano la chiesa alla curia con grande effetto scenografico. Un’ultima preghiera e un ultimo saluto alla Madre, poi – secondo tradizione – incominciava la Celebrazione eucaristica per i residenti all’estero. Dopo la Messa vespertina, serata in piazza con “Ballando sott le stelle” e la presenza di giovani musicisti di Cassino ad animare la festa.
Adriana Letta