La relazione del professore don Dario Vitali all’Assemblea sinodale di inizio III anno sinodale (Isola del Liri, Chiesa san Carlo – 5 settembre 2023)
La presente relazione sembra inserirsi come tributo al cammino sinodale in atto. Invece di un binomio, come in gran parte delle altre relazioni, tra i due elementi – Popolo di Dio e comunione – si inserisce la sinodalità come terzo elemento che, se per un verso arricchisce il discorso, dall’altro lo complica non poco.
Non sono le possibili declinazioni binarie – Popolo di Dio e sinodalità; Popolo di Dio e comunione; sinodalità e comunione – a porre problemi: ogni binomio offrirebbe prospettive interessanti e feconde al discorso. Nella linea della Settimana liturgico-pastorale, si dovrebbe riprendere con frutto il rapporto tra Popolo di Dio e comunione nella linea della partecipazione del Popolo santo di Dio alla funzione sacerdotale di Cristo[1]. Ma non è meno evidente il rapporto tra Popolo di Dio e sinodalità, al punto che senza riferimento al Popolo di Dio non si potrebbe nemmeno istruire la questione della sinodalità. Ma se la sinodalità è la forma della comunione nella Chiesa Popolo di Dio, sinodalità e comunione sono termini sinonimi? E se non lo sono, dove coincidono e dove si distinguono?
[1] La questione è emersa con forza al concilio Vaticano II, anzitutto in Sacrosanctum concilium, che sottolinea l’esercizio del sacerdozio di Cristo come azione del corpo mistico di Cristo (SC 7) e poi in Lumen gentium, che nel capitolo II afferma la partecipazione del Popolo di Dio alla funzione sacerdotale, regale e profetica di Cristo (LG 10-12). Continua a leggere…