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«Con i sensi e la fede»

Terminata mercoledì la peregrinatio della reliquia di San Tommaso d’Aquino
Giovedì, solennità del Corpus Domini, Antonazzo ha dato eco alla densità dottrinale e spirituale del Dottore Angelico

 

Il ritorno della reliquia
Un lento e continuo incedere di passi segna il rientro ad Aquino della reliquia di san Tommaso d’Aquino, a conclusione della prima storica peregrinatio voluta dal vescovo Gerardo Antonazzo per celebrare il centenario della canonizzazione dell’Aquinate. È la processione di un nutrito corteo di sacerdoti, circa quaranta, silenziosi e devotamente raccolti, agli ultimi bagliori dello scorso giovedì 30 maggio. Già il giorno prima i sacri resti del santo erano stati riabbracciati dalla cittadinanza, all’interno del palazzo medievale dei Conti d’Aquino, nell’omonima piazza del centro storico. Il ritorno inizia da tale luogo fortemente simbolico, sotto il segno benedicente impartito con la reliquia dall’arciprete parroco di Aquino don Tommaso Del Sorbo sulla città e sulla sua popolazione, accorsa numerosa, nonostante la pioggia battente, al fianco delle autorità civili, militari e religiose.
L’apice dei momenti conclusivi della peregrinatio è stato raggiunto, il giorno dopo, quando il vescovo Gerardo Antonazzo, con il clero concelebrante, ha voluto restituire ad Aquino la reliquia del santo, nel giorno della Solennità del Corpus Domini, da oltre 750 anni associata alla bellezza poetica di quei testi che Tommaso compose per la liturgia della festa voluta da Urbano IV. È un evento storico, non solo perché segna la conclusione diocesana dell’altrettanto storico evento della peregrinatio, ma perché è la prima volta che Antonazzo presiede ad Aquino la Messa e la processione del Corpus Domini. Colui che ha cantato l’Eucaristia in modo sapiente, con la sublimità della sua dottrina introduce i fedeli ad affondare al cuore dell’Eucaristia.

Il significato della peregrinatio
«Il mio intento è sostenere la celebrazione dell’anniversario con il coinvolgimento popolare delle comunità cristiane», scriveva Antonazzo alla vigilia della peregrinatio, spiegandone il suo profondo significato: «riconsegnare il ricco patrimonio spirituale, intriso di sapiente dottrina, come nutrimento della fede del popolo di Dio. Il mio auspicio è che possiamo imparare da san Tommaso d’Aquino la conoscenza e l’intimità con il Signore che lui ha cercato, insegnato e testimoniato con le opere scritte e con la vita».
Con queste intenzioni prendeva il via quattro mesi fa, nella memoria liturgica dell’Aquinate, il 28 gennaio 2024, la peregrinatio della reliquia, alla quale Antonazzo ha affidato la crescita sinodale tra comunità geograficamente distanti della Diocesi (le Zone pastorali di Pontecorvo, Isola del Liri, Sora, Balsorano, Atina, Cervaro, Cassino ed Aquino), attraverso la costruzione, nel segno del Dottore Angelico, di vincoli reciproci di comunione fraterna, legami di amicizia sempre più profondi.
Quella del cammino – come domandato da papa Francesco nella lettera del 27 giugno 2023 rivolta ai vescovi delle tre diocesi di Sora, Frosinone e Latina da lui definite “aquinati” – si è rivelata «l’immagine che più “illumina l’intelligenza del mistero di Cristo come la via che conduce al Padre”», realizzando un grande evento «popolare di intensa e intelligente evangelizzazione della bellezza e della centralità della celebrazione eucaristica».

La Celebrazione del Corpus Domini
Giovedì 30 maggio, Solennità del Corpus Domini, alle 18.30 il vescovo diocesano Antonazzo ha celebrato un solenne Pontificale in Concattedrale insieme con i preti e i fedeli delle parrocchie della diocesi. Il Pastore diocesano ha così affermato: «La peregrinatio della sacra Reliquia della costola di san Tommaso e la peregrinatio del Cammino sinodale della nostra Chiesa, oggi confluiscono nella peregrinatio fidei del popolo di Dio che celebra e testimonia pubblicamente l’amore per il tesoro prezioso del Corpo e del Sangue del Signore. […] La santità di Tommaso accolta con la peregrinatio della sua Reliquia ha voluto riconsegnare ad ogni comunità il memoriale della Pasqua, per consolidare la bellezza della domenica per la centralità della celebrazione eucaristica». Tutta l’omelia del Vescovo è stata quindi orientata a mostrare la preziosità dell’eucaristia «sotto la lente di ingrandimento della densità dottrinale e spirituale del Dottore Angelico». Riprendendo alcune celebri espressioni degli inni eucaristici di san Tommaso, Antonazzo ha ricordato che i sensi accostano al mistero del Corpo e del Sangue di Cristo (“sensuum defectui”) ma la fede penetra nel suo significato più velato (“praestet fides supplementum”): «la presenza reale del Signore, mentre è accostata dai sensi può essere attestata unicamente dalla fede». Dopo la Messa, queste parole hanno cadenzato il passo e la preghiera della processione eucaristica diocesana, di cui Aquino è stata teatro.

La processione eucaristica
L’imponente processione eucaristica, scortata da Carabinieri a cavallo, ha percorso le vie del centro Città, addobbate dai sapienti lavori dei gruppi infioratori e della maggior parte delle associazioni operanti sul territorio comunale che hanno riprodotto i principali momenti della vita di San Tommaso e ricostruito le parole dell’inno “Pange lingua”. La processione si è conclusa, in piazza San Tommaso, con la benedizione eucaristica. Ai collaboratori parrocchiali e a coloro che si sono prodigati, con dedizione e abnegazione, per la straordinaria riuscita dello storico evento è andato il plauso e il ringraziamento dell’arciprete Parroco don Tommaso Del Sorbo.

Andrea Pantone

Foto di Marco Tomassi (fonte: pagina Facebook della Parrocchia Basilica Cattedrale San Costanzo Vescovo e San Tommaso d’Aquino)