Il vescovo Gerardo Antonazzo rilascia la sua decima lettera sinodale
Nel testo viene illustrato anche il programma dell’Assemblea diocesana che si terrà all’Università di Cassino il prossimo 15 giugno
Affonda nel cuore del Cammino sinodale il vescovo Gerardo Antonazzo con la decima lettera del suo magistero episcopale dedicato al processo di ascolto ecclesiale che ha finora coinvolto le Chiese diocesane in Italia e nel mondo. Il testo, datato a Pentecoste, è stato diffuso il giorno successivo, lunedì 29 maggio. Il significato della ricorrenza liturgica ha fatto emergere ancora una volta l’anima del discernimento che stanno affrontando le comunità cristiane cattoliche rispondendo alla domanda su che cosa significhi oggi essere Chiesa e quale sia il suo senso nella storia. È lo Spirito Santo infatti il protagonista dell’esperienza spirituale che muove e attira fedeli, pastori, battezzati e laici alla ricerca della volontà di Dio sulla Chiesa, tutti sotto la guida dello Spirito Creatore, che «aiuta a leggere il nostro presente, e così superare la tentazione di vivere più vicini alla cronaca che al respiro lungo della storia», scrive in apertura il vescovo Antonazzo.
La Lettera esprime nel titolo Ascolto, visione, creatività le tre coordinate per cogliere il senso e il fine del Cammino sinodale: interpretare la realtà, accettandone tutto il carico di attese, speranze e paure; entrare nella prospettiva che si tratta di spazi e tempi abitati da Dio, nei quali e nel corso dei quali all’uomo e al fedele è ancora data la possibilità, anzi l’opportunità, di riconoscerlo come operante nella storia. Occorre il coraggio di andare oltre gli steccati e i recinti sicuri del “si è sempre fatto così” ed essere capaci di “creatività”; è quanto intende il Vescovo quando scrive: «Il cristiano non vive di fantasie, ma di immaginazione e visione profetica, e non può arrendersi alla sclerosi della ripetitività pastorale». Solo ciò gli permetterà – continua il Presule – «di stare di fronte alle sfide che avanzano e interpellano il nostro essere Chiesa non rassegnata a ciò che è sempre uguale a se stesso, come se nulla fosse cambiato», senza lasciarsi «paralizzare dall’inibizione o dalla vergogna per le proprie fragilità e debolezze».
Proprio guardando alle sfide che la sinodalità lancia ed offre, il vescovo Antonazzo ha condiviso le “quattro consegne” affidate da papa Francesco ai Vescovi e ai Referenti diocesani lo scorso 25 maggio, al termine della 77ma Assemblea generale della Cei. Per il proseguimento efficace del Cammino sinodale secondo lo Spirito, è necessario alla Chiesa “continuare a camminare” «nella storia in compagnia del Risorto» per servire il Vangelo senza la preoccupazione «di salvaguardare sé stessa e i propri interessi»; “fare Chiesa insieme”, chiamando ognuno, nello «specifico della propria vocazione, in relazione con le altre e con gli altri carismi», a «partecipare attivamente alla vita e alla missione della Chiesa»; “essere una Chiesa aperta”, come il cuore di Dio, a tutti e per tutti; “essere una Chiesa “inquieta” nelle inquietudini del nostro tempo”.
Nel solco dei quattro “Cantieri di Betania” (Cantiere dei villaggi, della casa e dell’ospitalità, della formazione e della diaconia, della re-iniziazione cristiana della famiglia), il cui obiettivo «era quello di alimentare e potenziare non solo le relazioni tra coloro che vivono l’appartenenza alla comunità cristiana, ma anche allacciare e dilatare relazioni amicali e simpatia sociale con i molti che, pur condividendo la fede, non sono più assidui nel partecipare alla vita ecclesiale», Antonazzo ha presentato più diffusamente l’appuntamento, già annunciato da qualche settimana, dell’Assemblea sinodale in programma il 15 giugno nell’Aula Magna dell’Università di Cassino, dalle 18.00 alle 19.45. Il Vescovo ha illustrato più nel dettaglio la struttura dell’evento: «nella prima sessione dell’Assemblea sarà presentata la Relazione sinodale diocesana, articolata secondo i quattro Cantieri allestiti nella Zone pastorali. Nella seconda sessione dell’Assemblea si svilupperà un dialogo tra alcuni docenti universitari, aperto anche agli interventi dei presenti, sul tema: Cultura cristiana e società laica. Quale dialogo possibile? Il nostro percorso sinodale si potrà avvalere e arricchire di questo significativo e prezioso apporto culturale accademico».
Andrea Pantone