Secondo concerto ai piedi della Croce, con musica e teatro
Un concerto nella Settimana Santa deve mettere al centro la Passione di Gesù e farla considerare sotto diverse prospettive, in maniera inusuale, attraverso l’arte musicale e teatrale. È così che le varie componenti della comunità parrocchiale di S. Pietro Apostolo hanno voluto, unite, replicare il concerto dello scorso anno, migliorandolo e rendendolo ancor più suggestivo. Il Direttore della Banda musicale Don Bosco, Marcello Bruni, primo ideatore, insieme a Sonia Miele, Direttore della Corale parrocchiale S. Pietro Ap., al Coro S. Giovanni Bosco di Antonio Spigola e alla Filodrammatica Don Bosco, guidata da M. Patrizia Velardi (tutti “figli” di questa parrocchia! ha fatto notare il M° Bruni), tutti insieme hanno lavorato a confezionare lo spettacolo del Martedì Santo, con la volontà precisa di farlo, non semplicemente su un palco, ma “sotto la Croce”, come ha detto Marcello Bruni. Ricco e significativo il programma, di cui Aurora Capuano ha curato la grafica e le proiezioni di immagini. Scopo di questo secondo Concerto della Passione: riflettere sulla fede cristiana, rappresentare la sofferenza di Cristo e di Maria, interpretarla e comprenderla come dono di amore e di salvezza, “creando allo stesso tempo un momento di unione in preghiera per la pace ai piedi di Cristo”.
Ha iniziato la Banda Don Bosco, numerosa, varia, preparata e composta, ha eseguito la Marcia funebre di F. Chopin, introducendo l’atmosfera giusta; è subentrato poi il Coro San Giovanni Bosco, che normalmente anima le liturgie domenicali in parrocchia, con “Ecco l’uomo” di P. Sequeri. A questo punto, abbassate le luci nella chiesa e illuminata di azzurro la Croce, una scena teatrale è intervenuta a dare immagini e voci al dramma dell’arresto di Gesù, sulla traccia del Vangelo di Giovanni (18, 1-13), con la splendida voce narrante di Fabrizio Nardone e gli attori della Filodrammatica Don Bosco a rappresentare Gesù, Giuda che gli dà il bacio del tradimento e le guardie che lo arrestano: grazie anche alle immagini della Passione che scorrevano sullo schermo, hanno toccato l’anima dei presenti con l’isolamento di Gesù, i cui amici si addormentano mentre lui è in angoscia, sono fragili e timorosi e non lo difendono dal tradimento di uno di loro e dalla rudezza delle guardie.
Di nuovo la musica della Banda Don Bosco con il bellissimo brano di A. Oddi “Indulgencia” e poi ancora una drammatizzazione: una rivisitazione del Pianto della Madonna di Jacopone da Todi ha fatto rivivere ai presenti tutta l’enorme sofferenza di Maria che vede il Figlio torturato e crocifisso e deve accettare di avere al suo posto un altro figlio, l’apostolo Giovanni. Ancora un brano musicale, “Lacrime e ricordi” di G. Coggi, sempre con immagini che scorrevano sullo schermo con particolari della Passione di Cristo. Ancora musica, ma stavolta con la trascinante Corale San Pietro Apostolo, diretta dal M° Sonia Miele, che ha eseguito di J. S. Bach “O capo insanguinato”, di M. Frisina “Anima Christi” e ancora “O sacrum convivium” di L. Perosi e “Nostra gloria è la Croce di Cristo” di M. Frisina. Grandi e sentiti gli applausi da parte di un pubblico che riempiva tutta la parte disponibile della chiesa, di cui l’altra parte era occupata dagli artisti, davvero numerosi.
A questo punto il Parroco, Don Nello Crescenzi, ha dato la parola a Gabriella Vacca, in rappresentanza dell’Amministrazione cittadina, la quale ha mostrato grande apprezzamento per l’iniziativa; Don Nello ha poi voluto ringraziare sentitamente gli organizzatori e tutti coloro che hanno realizzato una serata davvero bella, partecipata, di alto spessore spirituale ed artistico e di profondo significato e lo ha fatto prima dell’ultimo brano in programma “Ave verum corpus”, invitando tutti a considerare che il Corpo di Cristo che dobbiamo amare non è solo nell’Eucaristia e nelle immagini sacre, ma anche e soprattutto negli altri e in particolare nella comunità parrocchiale. Il gran finale è stato eseguito insieme dalla Banda Don Bosco e dalla Corale S. Pietro, in un magnifico crescendo. Non poteva mancare la richiesta di un bis e allora tutti insieme, invitando anche gli spettatori a cantare, è stato eseguito “Ecco l’uomo” di Sequeri ed è stato bello e significativo che le ultime parole cantate sono state: “Noi ti preghiamo, uomo della croce, Figlio e fratello, noi speriamo in te”. Ecco il senso e il messaggio di questa serata: noi speriamo nell’Uomo della Croce.
Adriana Letta