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Convegno Mariano

Maria Assunta in cielo – Dogma della Speranza cristiana

E’ un patrimonio straordinario per la Città respirare con i due polmoni della millenaria tradizione benedettina e della devozione spirituale alla Vergine Assunta

 

Una serata dedicata alla Madonna Assunta, per renderle onore, per riflettere e per conoscere meglio Lei, Madre e Protettrice, ragione della speranza cristiana. Questo è stato il Convegno mariano tenuto nella Concattedrale di Cassino mercoledì 5 agosto, in un clima tornato vivibile, non solo meteorologicamente, dopo i giorni roventi del termometro e delle polemiche sui social. La diatriba si era aperta in città dopo l’annuncio della proposta di riconoscimento di Cassino come Civitas Mariae, inizialmente accolta dalla Giunta del Comune di Cassino. Ma alcuni hanno cominciato a contestarla, in particolare per il procedimento amministrativo – seguito peraltro dai Comuni italiani col titolo di Civitas Mariae – con l’argomentazione che il Comune è un ente laico e non deve deliberare su un aspetto “esclusivamente religioso, di esclusiva competenza del Vescovo”. C’era addirittura chi denunciava l’iniziativa come un tentativo subdolo di “volere appannare l’immagine di Montecassino” e, quindi, di S. Benedetto, proprio nella Terra Sancti Benedicti! Tale la spaccatura provocata tra la gente, divisa in due fazioni opposte (tanto da attirare l’attenzione dei media nazionali!), che il Sindaco Salera, per salvaguardare “la coesione sociale della nostra comunità cittadina”, il 4 agosto ha revocato la precedente delibera di Giunta.

Il Convegno, svoltosi in chiesa, accanto al venerando simulacro della Madonna Assunta, ha visto accorrere una quantità di persone che, rispettando le norme anti-covid, hanno riempito le navate.

Il Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, dopo aver ringraziato i convenuti, ha affermato che “le radici di tutte le nostre comunità sono profondamente mariane” e che il culto mariano è diffuso in ogni paese, con una grande varietà di titoli onorifici attribuiti alla Madre di Dio. “La fede cristiana – ha proseguito – è per sua natura mariana: si può essere ottimi cristiani senza alcuna devozione, magari anche senza credere alle apparizioni di Maria, ma non si può essere cristiani senza la fede nel mistero singolare di Maria”. Poi ha dichiarato che l’intenzione dei Sacerdoti di Cassino, estensori della proposta, “era ben lontana da ipotetici scenari di rivalità, concorrenza, sostituzione, sovrapposizione” ed ha ricordato come in pieno lockdown, il 21 marzo, giorno della festa di S. Benedetto, i sacerdoti di Cassino a mezzogiorno hanno suonato contemporaneamente le campane di tutte le chiese “come segno di unità e di comunione”.

“Il nostro legame con la spiritualità benedettina è un fatto, così come lo è la nostra devozione alla Vergine Maria Assunta. Non c’è alcun conflitto né contrasto, anzi. E come potrebbe essere diversamente, visto che Lei, la Madonna, è la Regina di Tutti i Santi, e quindi è anche la Regina di San Benedetto e di San Germano? E’ un patrimonio straordinario per la Città respirare con i due polmoni della millenaria tradizione benedettina e della devozione spirituale alla Vergine Assunta”.

Dunque, ha concluso, dire “Civitas Mariae” non va contro niente e contro nessuno, ma significa desiderare per Maria una Cittadinanza onoraria, perché sia sempre amata come una della nostra gente, una cittadina a pieno titolo della nostra comunità. E’ un titolo di onore per Maria che fa onore alla Città e la impegna anche socialmente a costruirsi sul modello della maternità di Maria: Città Martire, Città Madre di ogni suo figlio e non matrigna. Dire, dunque, Civitas Mariae, è dire una ritrovata civiltà dell’amore, una Città terrena che si lascia costruire e plasmare sul modello di Maria “Città di Dio”.

Gaetano De Angelis Curtis, Presidente del CDSC, Docente presso l’Università di Cassino, Direttore Scientifico del Museo Historiale di Cassino, storico esperto, ha parlato all’attento uditorio della statua dell’Assunta di Cassino e della sua travagliata e commovente storia, la lavorazione, i restauri, gli eventi prodigiosi, la sua scomparsa tra le macerie della Cassino distrutta dalla guerra ed il felice ritrovamento, segno di rinascita e motivo di rinnovato ardore nella devozione.

La relazione su “L’Assunzione in cielo di Maria – Il Dogma della Speranza” è stata svolta da Padre Stefano Cecchin ofm, francescano, Presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis (PAMI), docente di Mariologia alla Pontificia Università Antonianum di Roma, firmatario, il 30 settembre 2018 a Canneto, con il Vescovo Gerardo, di un Accordo-quadro di collaborazione tra la Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo e la PAMI per la valorizzazione del territorio diocesano con particolare riguardo ai santuari mariani.

Padre Stefano, con la sua mirabile competenza e con passione, ha mostrato, con l’aiuto di slide, tutti gli elementi su cui si basa il dogma dell’Assunzione, cominciando dalle più antiche testimonianze sulla “Dormitio – Assunzione“, che provengono dagli scritti giudeo-cristiani e dai reperti archeologici di Gerusalemme. Analizzandoli ha mostrato i punti di convergenza tra le fonti, secondo cui Maria morì di morte naturale, a Gerusalemme, in presenza degli Apostoli, i quali la seppellirono in una tomba nella valle del Cedron nonostante gli ostacoli frapposti dagli Ebrei, e da questa tomba Maria fu trasferita in cielo. Ha spiegato come giunse in Occidente l’idea dell’Assunzione e prese piede, a cominciare dalla Porziuncola di Assisi, chiamata così da S. Benedetto che ricevette in dono la chiesina con un piccolo pezzo di terra, e infine in tutte le città europee che ebbero la loro cattedrale dedicata all’Assunta. Ha illustrato le sette ragioni teologiche che sostengono l’Assunzione, il lavoro dei vescovi interpellati da Pio XII e finalmente il Dogma dell’Assunzione, del 1950.

Al termine del convegno, moderato dalla sottoscritta, un’Ave Maria e la benedizione impartita dal Vescovo hanno siglato una serata serena, viva e interessante.

Adriana Letta